Di per sé i furti rappresentano quanto di più infame possibile: impossessarsi con prepotenza di cose altrui, per trarne un profitto personale, è a dir poco vergognoso. Bene fanno in quei paesi – per taluni ritenuti ‘incivili’ – a tagliare senza problemi mani e dita.
Certo, ci sono poi i cosiddetti ‘casi limite’: il papà disoccupato, o la nonnina affamata che tentano di trafugare qualche derrata alimentare all’interrno di un supermercato, non possono essere additati come delinquenti. Tutt’altro discorso invece,come vedremo, per chi ha la pretesa di ‘fare business’ commerciando la refurtiva.
Il furto del quale ci apprestiamo a raccontare è di quelli che fanno veramente ribollire il sangue in quanto, oltretutto, consumato all’interno di un settore di per sé in crisi, come quello degli strumenti musicali. Complice infatti la ‘paccottiglia’ che sempre più aziende web ammollano ai ‘presunti furbi’ acquirenti online (ma come si può acquistare uno strumento senza prima provarlo per ore?), oggi commerciare fisicamente gli strumenti musicali, visto che parliamo di prodotti di ‘nicchia’ – poco praticati professionalmente – è divenuto praticamente una remissione.
Tuttavia, per fortuna, benché in estinzione, esistono ancora gli ‘appassionati’, solitamente ex musicisti professionisti, che decidono di investire ogni loro risorsa, continuando così a praticare passioni ed ambienti per loro spesso vitali.
Tra questi, il ‘sogno’ di Marco Usai, conosciuto e giovane contrabbassista della Capitale – poco più che 30enne – il quale, non senza sacrifici, in zona Laurentina (in via Paolo di Dono), ha aperto il bellissimo ‘La M.U.sica’, un elegante store interamente dedicato agli strumenti ‘a corda’: dalle chitarre ai violini, passando per i bassi.
Un’attività riconosciuta e frequentata da molti professionisti che, incredibilmente, ha finito per attirare l’attenzione di alcuni furfanti i quali, alcune notti fa, nonostante l’allarme, hanno forzato i battenti dell’attività commerciale, riuscendo a fuggire con circa 80mila euro di strumenti.
Come ha avuto modo di ripetere a diversi cronisti, Usai ha commentato che “E’ la prima volta che mi succede in sette anni comunque difficili, con la pandemia in mezzo, in questo quartiere dove tutti mi vogliono bene”. Raccontando di “Un Furto devastante che mi ha lasciato incredulo”, il commerciante-musicista non nasconde l’enorme difficoltà che ora si trova a dover affrontare: “Nonostante l’assicurazione, non sarà facile prendere una decisione. Visto il grande valore degli oggetti e la quantità, non so nemmeno come faranno a rivenderli. Per questo mi sono convinto a lanciare un appello social, per quel che vale, con la lista degli oggetti rubati, chiedendo alla gente di aguzzare la vista sui mercatini online e non solo. Forse qualcuno di quegli strumenti potrebbe aver preso quella strada”.
La sensazione, è quella che possa trattarsi di ‘classico’ un furto su commissione. Ad ogni modo, per quanto possibile, pubblichiamo l‘elenco degli strumenti trafugati, con la speranza che, qualora qualche ‘occhio esperto’ dovesse individuarne qualcuno in vendita nei mercatini musicali online, denunci subito.
Infatti, mentre le forze dell’ordine continuano ad indagare, Usai ha ovviamente esteso il suo appello al popolo social, del resto, ‘piazzare’ trenta chitarre e violini non facili da trovare, salta subito agli occhi….
Max