Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto alla nazione per la seconda volta da quando è iniziata l’emergenza Coronavirus in Italia. Nel corso del video messaggio alla nazione pubblicato nel tardo pomeriggio di oggi, venerdì 27 marzo, il Capo dello Stato a voluto rassicurare gli italiani: “Abbiamo visto immagini che sarà impossibile dimenticare. Alcuni territori – e in particolare la generazione più anziana – stanno pagando un prezzo altissimo”.
Ma quello che ha colpito nel corso del filmato pubblicato dal Quirinale è un simpatico errore di montaggio che ha portato alla pubblicazione di alcuni fuorionda. Tra colpi di tosse e pause troppo lunghe in un momento di stop Mattarella risponde ad una voce fuori campo che lo invita a sistemare un ciuffo ribelle: “Eh Giovanni, neanche io vado dal barbiere”. E così numerose persone in tutta Italia ora si stanno domandando chi è quel Giovanni che parla con Sergio Mattarella? Con buona probabilità si tratta di Giovanni Grasso, portavoce del Quirinale.
Per un errore di trasmissione l’ufficio stampa del #Quirinale ha inviato ai media un file sbagliato contenente alcuni fuori onda del Presidente Mattarella. Ce ne scusiamo con gli operatori dei media e i telespettatori
— Quirinale (@Quirinale) March 27, 2020
Giovanni Grasso: chi è l’uomo che invita Mattarella a sistemare i capelli
Giovanni Grasso è nato a Roma il 14 ottobre 1962. È un giornalista, scrittore e autore televisivo, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e direttore dell’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica dal 2015.
Nel corso della serata di oggi, 27 marzo 2020, Grasso è stato citato da Mattarella in un fuorionda caricato per errore sul canale YouTube del Quirinale. In una nota del Quirinale arrivano le scuse per il problema tecnico: “Per un errore di trasmissione l’ufficio stampa del Quirinale ha inviato ai media un file sbagliato contenente alcuni fuori onda del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ce ne scusiamo con gli operatori dei media e i telespettatori”.