Tragedia della funivia del Mottarone, fra le ipotesi al vaglio anche quella di un “errore umano” così come il mancato funzionamento del sistema di frenata di sicurezza. A riferirlo il procuratore capo di Verbania, Olimpia Bossi in riferimento all’inchiesta per omicidio plurimo colposo sull’incidente. “Non sappiamo – ha aggiunto – se c’è una scatola nera”.
“Il giorno prima dell’incidente – spiega Bossi – ci è stato riferito che è stato un blocco dell’impianto, si è fermata la funivia e c’è stato un intervento per rimetterla in funzione. Se questo sia collegato o meno con l’incidente ancora non lo sappiamo, così come non sappiamo se erano presenti all’interno della cabinovia delle persone”.
Nei video del sistema di sorveglianza dell’impianto sequestrati dopo l’incidente, continua il procuratore capo, “si vede la funivia che improvvisamente torna indietro, sono immagini in bianco e nero e non particolarmente nitide”.
Intanto il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, chiede agli organizzatori del Giro d’Italia di modificare il percorso della terzultima tappa della gara, che dovrebbe passare per la cima del Mottarone il 28 maggio, in rispetto delle vittime della tragedia della funivia. Nella riunione tecnica svoltasi ieri a Stresa con istituzioni e autorità locali, il Ministro aveva concordato sull’opportunità della modifica del tragitto e si era immediatamente attivato per contattare gli organizzatori. Il Ministro ha inoltre chiesto che nell’ambito della manifestazione sportiva venga rispettato un momento di raccoglimento per ricordare le persone che hanno perso la vita nel tragico incidente.