“È un’opera che servirà a raggiungere il capolinea della metro A di Battistini in modo facile e diretto, senza rimanere imbottigliati nel traffico”.
Così dalla sua pagina Facebook, stamane una ‘raggi-ante’ sindaca è tornata sul suo vecchio pallino, per altro iper annunciato sin dalla campagna elettorale che nel 2016 la portò sullo scranno capitolino: la funivia Casalotti-Boccea.
Come scrive ancora la sindaca, “Abbiamo appena approvato in Giunta, il progetto di fattibilità per realizzare quest’opera”.
Dunque dopo anni di battaglie, potrebbe finalmente andare in porto quanto promesso a suo tempo dal Mit targato Toninelli alla futura prima cittadina.
Premessa la complessità della messa in opera – reperti archeologici permettendo – che concorrerà a via della struttura (scavi, deviazioni stradali, marciapiedi divelti, polvere, caos e frastuono), non da meno è il tempo che occorrerà.
A lavori terminati, ecco un tracciato di funi in sospensione, sorretto da 41 pali (per un’altezza compresa tra i 18 e i 36 metri). Lungo 3,85 chilometri, l’impianto dovrebbe servire sette stazioni: Battistini, Acquafredda, Montespaccato, Torrevecchia, Campus, Collina delle Muse-Gra e, per l’appunto, Casalotti.
Ciascuna cabina, che avrà una frequenza di 10 secondi, ed ospiterà 10 posti, arrivando a trasportare fino 3.600 persone all’ora.
Sulla carta, il tempo previsto dell’intero tracciato (dal capolinea di Casalotti a quello di Battistini) è stimato in 17 minuti e 34 secondi.
Il tutto per un costo, al momento, di 109 milioni ‘e passa’ di euro.
Ma vista la quantità di interventi previsti, di qui alla completa realizzazione è già data scontata una generosa ‘sforatura’.
Ovviamente non sono mancate le critiche, individuate nella scarsa velocità commerciale (nulla a che vedere con la metro), e la poca versatilità del servizio: ’tarata’ in un certo modo, al di la delle esigenze dettate da determinate orari, sarà infatti impossibile programmare sia la tempistica che la capacità di trasporto della funivia, andando così ad incidere sui costi di gestione).
Dal canto loro i vari comitati cittadini si sono lamentati dell’impossibilità di riuscire a far coincidere lo scambio con la Metro Battistini, visto che la stazione della funivia, per problemi logistici, verrà realizzata a circa 300 metri dal capolinea della metropolitana.
Tirano invece ‘un sospiro di sollievo’, salvo rielezione della Raggi, i residenti disseminati lungo l’asse Prati-Flaminio, dove nei piani della sindaca sarebbe dovuta sorgere la seconda funivia: l’altrettanto discussa , e contestata, Prati-Flaminio che, addirittura, viste le notevoli difficoltà di realizzazione nell’estenderla ‘linearmente’, sarebbe stata pensata “ad andamento triangolare” (!).
In questo caso il tracciato sarebbe stato opportunamente pensato per ‘decongestionare’ le numerose linee di bus che, da Prati si intersecano fra viale delle Medaglie d’Oro, l’area della Panoramica, e la Trionfale.
Con partenza dal capolinea alle pendici di Monte Mario (piazzale Clodio), la funivia avrebbe terminato la sua corsa al Ponte della Musica, passando per due stazioni: Monte Mario e Belsito (Balduina).
Insomma, un obbrobrio che, esteticamente, andrà a penalizzare un’area popolare, di per se già poco felice sotto l’aspetto urbano-stilistico.
L’unica speranza, per nobilitare questo costoso e bizzarro progetto, è che in virtù delle mutazioni climatiche, con il tempo anche la Capitale divenga una città soggetta ad intense nevicate…
Max