Chi era Franco Califano? Un artista? Un donnaiolo? Un poeta romantico? Una vittima del sistema giustizia? Probabilmente una scelta unica non si può fare, sicuramente il Califfo era tutto questo.
Autore di testi profondi e pieni di un amore sconfinato, Don Giovanni sfrenato, un uomo che ha vissuto la vita in lungo ed in largo. Tante scelte sbagliate per la sua salute e il suo personaggio, tante scelte controverse, un impegno politico a destra, ad estrema destra e poi quella passione calcistica smodata per la sua Inter, talmente forte da fargli pronunciare la formazione titolare durante il sonno. Insomma Califano, dal carcere ai successi, dalla vita difficile degli ultimi tempi al suo funerale sotto la pioggia e contornato da una folla incredibile, è stato capace di spaccare in due Roma. Chi lo ama, chi lo odia, pochi, quasi nessuno indifferente al fascino del suo personaggio. Tra i più commossi alle esequie del Califfo cera Maurizio Mattioli, che a stento è riuscito a parlare del suo grande amico. Tanti tributi sono arrivati al maestro dal mondo della musica, come tante le presenze di artisti capitolini quali Renato Zero. Anche dal mondo politico, quello di centro destra non sono mancate parole di elogio come quelle del sindaco Gianni Alemanno e dellex governatrice del Lazio Renata Polverini. Ora Califano riposa ad Ardea, vicino la sua famiglia, dove nessuno mai lha discusso, dove tutti lo hanno amato per ciò che era, nel bene e nel male.