(Adnkronos) – Tensioni e scontri a Sainte-Soline, comune di 379 abitanti nel dipartimento di Deux Sevres, nella regione della Nuova Aquitania, nel cuore della Francia. Qui è in costruzione un mega-bacino idrico, nell’ambito di un controverso progetto per raccogliere le acque per irrigare i campi delle colture intensive e contrastare la siccità. La stampa francese ne parla come dei “bacini della rabbia”: negli ultimi due anni, questi “serbatoi sostitutivi” sono diventati il simbolo della lotta contro “la monopolizzazione dell’acqua da parte dell’agrobusiness”, secondo gli oppositori.
La protesta contro questi “mega-bacini” non è nuova. A Sainte-Soline come nella maggior parte degli altri territori interessati va avanti fin dal febbraio 2017, data di inizio dell’inchiesta pubblica relativa alla creazione di 19 bacini – numero che sarà poi rivisto al ribasso, scendendo a 16, per un totale di sei milioni di metri cubi – detti di “sostituzione” e dedicati all’irrigazione nel bacino del Sèvre Niortaise e del Mignon. Protesta tramutatasi in rabbia nello scorso ottobre, quando per la prima volta a Sainte-Soline si sono registrati scontri tra oppositori e polizia. All’epoca, il ministro dell’Interno Gerald Darmanin parlò di un “raduno molto violento” – 61 gendarmi rimasero feriti, “22 dei quali in modo grave” – e denunciò l'”ecoterrorismo” di alcuni dei manifestanti.
Questo non ha rallentato l’avanzamento di progetti simili: all’inizio di novembre è stato convalidato un progetto di bacino idrico nella Vienne, un dipartimento confinante con il Deux-Sèvres.