(Adnkronos) – L’età per andare in pensione salirà in Francia, entro il 2030, da 62 a 64 anni. E’ l’elemento più delicato della riforma delle pensioni che è stata annunciata dal governo guidato da Elisabeth Borne il 10 gennaio e che vede una forte opposizione dei sindacati ma anche dell’opposizione che domani sciopereranno e scenderanno in piazza per una mobilitazione che si annuncia lunga.
L’aumento dell’età pensionabile arriverà gradualmente con un ritmo di 3 mesi l’anno a partire dal primo settembre: sarà fissato quindi a 63 anni e 3 mesi nel 2027 alla fine del mandato del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron e raggiungerà il target di 64 anni nel 2030. Ci saranno ovviamente eccezioni: nel 2030 quando l’età per andare in pensione salirà a 64 anni, resterà a 58 anni per chi ha iniziato a lavorare prima dei 16 anni. Per quelli che hanno iniziato tra i 16 e i 18 potranno andare in pensione a partire da 60 anni. Per quelli che hanno iniziato tra 18 e 20 anni l’età per avere una pensione piena sarà 62 anni. I dipendenti pubblici che fanno dei lavori usuranti come i vigili del fuoco, i poliziotti e gli infermieri potranno andare in pensione a 54 o a 59 anni a secondo della professione contro 52 e 57 attualmente.
Il progetto, inoltre, prevede un allungamento dei contributi per ottenere la pensione piena a 43 anni, livello da raggiungere nel 2027 e non più nel 2035 come prevedeva la riforma voluta dal ministro degli Affari sociali, la socialista Marisol Touraine nel 2014. La maggior parte dei regimi speciali, che hanno reso molto complesso il sistema previdenziale francese, saranno aboliti. Le pensioni minime saranno inoltre portate a 1.200 euro netti per tutti i pensionati e non soltanto per i nuovi come era inizialmente previsto. Il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, nei giorni scorsi ha spiegato che la riforma delle pensioni dovrebbe permettere di far risparmiare al sistema pensionistico 17,7 miliardi di euro nel 2030.