Stamane, nell’ambito dell’udienza nel Palazzo Apostolico Vaticano, in occasione del 50esimo dalla fondazione Focsiv (Organismi Cristiani di Servizio Internazionale e Volontario), ringraziandoli, Papa Francesco si è rivolto ai membri affermando che ”Il volontariato è una delle tre cose che ho trovato in Italia come una caratteristica vostra, non l’ho trovato così altrove. Le altre cose sono gli oratori parrocchiali, al nord soprattutto, e poi le associazioni di aiuto economico, bancario, perché la gente prenda lì il mutuo e vada avanti, un aiuto di tipo economico. Tre cose tipicamente italiane. Prendo la prima: il volontariato. È una delle cose più belle. Perché ognuno con la propria libertà sceglie di fare questo cammino che è un cammino di uscita verso l’altro, uscita con la mano tesa, un cammino di uscita per preoccuparsi degli altri. Si deve fare un’azione”.
Francesco: “Il volontariato è uscire per incontrare. Noi stiamo vivendo una civiltà dello scontro”
”Io – ha proseguito il Santo Padre – posso rimanere a casa seduto, tranquillo, guardando la tv o facendo altre cose. No, io mi prendo questa fatica di uscire. Il volontariato è la fatica di uscire per aiutare altri, è così. Non c’è un volontariato da scrivania e non c’è un volontariato da televisione, no. Il volontariato è sempre in uscita, il cuore aperto, la mano tesa, le gambe pronte per andare. Uscire per incontrare e uscire per dare – ha quindi concluso Bergoglio – Queste due parole voglio riprenderle. Uscire per incontrare. Noi stiamo vivendo una civiltà dello scontro”.
Max