Omaggio delle alte cariche dello Stato alle Fosse Ardeatine in occasione del 71esimo anniversario della strage nazista che provocò 335 morti. “Dobbiamo sempre ricordare – ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso – che questi episodi non si devono più verificare e su questo dobbiamo costruire un Paese migliore”. “Dobbiamo cercare – ha aggiunto – di contrastare il terrorismo soprattutto invocando la pace come è stata invocata in questa manifestazione”. Alla cerimonia hanno presenziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la presidente della Camera Laura Boldrini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti. “E’ ovvio – ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti che ha partecipato alla cerimonia – che ogni anno é giusto essere qui e ci saremo sempre. Ma l’impegno più importante è non abbassare la guardia tutti i giorni dell’anno sui valori che ci portano essere qui”. “Questo è l’unico modo di essere degni del sacrificio che questi uomini hanno compiuto – ha aggiunto – Anche per questo ieri sera abbiamo assistito a una piece teatrale di donne straordinarie che hanno raccontato il dramma delle famiglie che oltre a quello di questi uomini é stato parte della tragedia delle Fosse Ardeatine”. Marino omaggia Placido Martini – Il sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha omaggiato stamattina con una corona, in occasione del 71mo anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, la memoria di Placido Martini, consigliere provinciale di Roma dal 1910 al 1914. Marino, anche nella veste di sindaco della Città Metropolitana, era accompagnato dal vicesindaco Mauro Alessandri e da Marco De Carolis, sindaco di Monte Compatri, città natale di Martini, che, prigioniero a via Tasso, fu torturato per poi essere fucilato alle Fosse. La celebrazione di oggi per l’anniversario della strage è per Marino “il ricordo di un evento drammatico, di una pagina tristissima non solo di Roma ma della storia universale. Un ricordo di uno degli eventi più tragici del secolo passato, legato a quando prevalevano i nazionalismi rispetto al senso di dignità della persona, alla fratellanza, alla libertà e alla democrazia. E’ importante che lo si ricordi, che Roma coltivi questa memoria, ed è importante che lo si faccia con i ragazzi di tante scuole, perché la memoria di quello che i nazionalismi hanno determinato, dei lutti, delle torture e delle guerre – ha concluso il sindaco di Roma – deve essere un qualcosa impresso nella memoria nostra e trasmesso ai nostri figli”.