Dopo gli scontri al corteo No Green pass di Roma, l’assalto alla sede della Cgil e il fermo di alcuni esponenti di Forza Nuova, “ieri abbiamo assistito al mondo alla rovescia. Il vicesegretario del Pd ha posto la questione di prendere le distanze da quelle frange violente. Ci saremmo aspettati questa risposta immediata e automatica da partiti che a tutto tondo stanno nella dialettica parlamentare e democratica. La risposta è stata, da un lato, da un palco franchista una richiesta di dimissioni e dall’altro Salvini che spiega che i fascisti non ci sono più”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, a margine della firma a Milano del protocollo d’intesa per i lavoratori della moda. “Evidentemente – ha rimarcato Orlando – quelli che hanno assaltato la sede della Cgil sono degli ufo o dei figuranti. Ci dovrebbe spiegare esattamente lui che lettura dà di quei fatti”.
Per il ministro, dal centrodestra “Stanno buttando la palla in tribuna, perché le organizzazioni violente sono bandite dal codice penale, le forma di violenza sono condannate dal codice penale”, ha detto replicando a chi gli chiedeva se la proposta di una mozione del centrodestra contro tutte le realtà eversive ostacoli l’azione del Pd e del centrosinistra. “In questo momento – ha detto Orlando – si tratta di individuare quelle che sono in campo e che stanno producendo effetti pericolosi per la nostra democrazia, non di discutere in generale su fenomeno della violenza e dell’eversione, ma su quello che è in campo in questo momento”.
“Noi non abbiamo mai sottovalutato le tensioni, credo che implichi appunto una capacità di promuovere un sovrappiù di dialogo, nel senso che nelle piazze e nelle manifestazioni bisogna sapere guardare all’elemento di malessere, di stress che in qualche modo sia determinato nella società italiana nei mesi della pandemia”, ha poi risposto a chi chiedeva se teme nuove tensioni da venerdì con l’obbligo di Green pass per il lavoratori.
“Quello che va detto con molta nettezza – ha sottolineato Orlando – è che vanno sconfitti e marginalizzati tutti coloro che provano a manipolare e strumentalizzare quel malessere sia con una matrice ideologica sia con una matrice antiscientifica, complottista perché la democrazia è anche sicuramente un sistema di regole condivise e di valori. Tornare indietro significa mettere in discussione delle acquisizioni sulla base delle quali si fondano le società democratiche”. Poi, a chi gli chiedeva se ci sono settori che preoccupano di più degli altri come gli autisti dei mezzi pubblici in Lombardia o i portuali, Orlando ha osservato: “Naturalmente i settori che hanno una valenza strategica sono i settori che diventano più critici in passaggi come questo. Non è una novità di oggi e proprio lì io credo che dovremmo avere una capacità di persuasione e dialogo più forte che negli altri contesti”.
“La preoccupazione – ha evidenziato ancora – non può cancellare una direzione di marcia che sta dando dei buoni risultati dal punto di vista del contrasto della pandemia, migliore di tanti altri Paesi europei. Questo dovrebbe essere un elemento di per sé che incoraggia ad andare avanti in questa direzione, sempre con la disponibilità al confronto, al dialogo e alla capacità di aggiustare strada facendo e probabilmente in funzione anche dei problemi che si vengono a determinare, così come è stato fatto nei mesi precedenti”.