“Né io né i miei i coimputati, né nessuno degli organizzatori della manifestazione del 9 ottobre aveva intenzione di ‘assaltare’, uso il termine usato dei media, la Cgil”. Inizia così, senza mezzi termini nè preamboli, la lettera che il leader di Forza Nuova Giuliano Castellino scrive all’Adnkronos dal carcere di Poggioreale, dove è detenuto insieme a Roberto Fiore e ad altri militanti di estrema destra dopo gli scontri a Roma.
“Io non ho messo piede dentro la Cgil – scrive con una grafia tondeggiante e rassicurante – il nostro intento era assediare, cioè arrivare fin sotto il palazzo e là fuori, non dentro, chiamare Landini e con lui aprire un dialogo politico sul green pass. A Landini volevo chiedere di proclamare lo sciopero generale a difesa dei lavoratori. Questa posizione dimostra che non era nostra intenzione entrare dentro il palazzo. Noi volevamo solo entrare dentro al cortile: Io sono entrato solo nel cortile, arrivando fin sotto le scale, senza mai entrare dentro”.
Quanto ai locali della sede del sindacato specifica ancora Castellino nella lettera all’Adnkronos: “Credo al massimo sia stata danneggiata parte dell’entrata della Cgil, non certo devastata. Ma questo sarà dimostrato nelle sedi opportune, i tribunali. Infine credo che, finito il tribunale mediatico, sarà più semplice ristabilire verità politiche, giudiziarie e responsabilità penali che sono sempre personali”.