Forza Italia chiede al governo un impegno serio e deciso a difesa di un comparto, quello della sicurezza, strategico e fondamentale per la vita del Paese, e che non può essere ulteriormente tartassato da tagli e interventi avventuristici. Il partito degli azzurri commenta così, in una nota ufficiale, lincontro che si è svolto oggi, presso gli uffici dei gruppi parlamentari della Camera, un incontro tra Forza Italia e i rappresentanti dei Cocer delle forze armate e dei sindacati delle forze di sicurezza. All’incontro hanno preso parte, informa una nota, il capogruppo ’azzurro’ a Montecitorio, Renato Brunetta, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, il presidente della commissione Difesa della Camera, Elio Vito, e il capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio a Montecitorio, Rocco Palese.
Forza Italia conferma gli impegni presi gia’ la scorsa settimana durante l’incontro con il presidente Berlusconi si legge ancora nella nota -. I punti cardine sono: via il blocco degli stipendi, sblocco dei contratti, stop a tagli indiscriminati.In particolare FI chiede al governo un intervento chiaro già nella prossima legge di Stabilità, per trovare le risorse necessarie per impedire il blocco degli stipendi per un comparto, come quello sicurezza-difesa e soccorso pubblico, particolarmente importante e tutelato da una legge dello Stato che ne riconosce la sua ’specificita’’ rispetto al resto del pubblico impiego.
A tal proposito gli ’azzurri’ aspettano di leggere la Nota di aggiornamento del Def per giudicare con tutti gli elementi necessari l’azione del governo e dei ministri competenti: già dal Def si capirà se sono state indicate e destinate risorse adeguate. E attende anche che l’annunciato incontro tra il governo e i rappresentati del comparto registri impegni concreti.
In ogni caso Forza Italia – conclude la nota – fa di questa vertenza un’assoluta priorità, e assumerà tutte le necessarie iniziative nelle sedi parlamentari, istituzionali e politiche, rivendicando che la propria azione è stata essenziale per costringere il governo ad affrontare la questione ed auspicando che lo faccia con fondi e fatti ponendo fine ad una penalizzazione inaccettabile.