Indubbiamente, in termini di ascolti la scorsa stagione il suo programma ha ottenuto risultati lusinghieri, come tiene giustamente a sottolineare: “sono stati tra i migliori grazie a colpi di scena e avvenimenti, e alla qualità dei nostri servizi che spesso hanno condizionato l’agenda politica, come il fuori onda tra la Merkel e Conte, l’intervista a Chalençon, l’esponente dei Gilet Gialli che Di Maio e Di Battista avevano incontrato a Parigi, ma anche il filone che riguardava Lodi e mense scolastiche. Un talk si misura dalla qualità delle notizie e da come condiziona la vita politica”.
Dunque per Corrado Formigli quello di domani in prima serata su La7, è un ricominciare ripartendo però da dove aveva lasciato. E gli sforzi per consolidare la posizione di ‘Piazzapulita‘ all’interno dei palinsesti più gettonati nell’ambito politico passano anche attraverso il restyling dello studio, con “una scenografia rinnovata e nuove luci in grado di valorizzare le immagini delle inchieste, oltre alla presenza di Tito Boeri, ex presidente Inps, che terrà informati gli spettatori su pensioni, quota 100 e conti pubblici. Oltre a una maggiore qualità giornalistica”. A proposito della qualità giornalistica, c’è da segnalare il debutto di Carolina Orlandi, laureata in giornalismo grazie alla passione trasmessagli dall’uomo che l’ha cresciuta: l’ex capo della comunicazione di Mps, David Rossi, misteriosamente volato giù dalla finestra del suo ufficio la sera del 6 marzo del 2013. Una vicenda avvolta da mille ‘storture’, inizialmente liquidata come suicidio. Ma grazie a ‘Le jene’ e all’impegno della stessa Carolina – che ha scritto un libro sulla dolorosa vicenda – si scava ancora. “”Ci sono state fior d’inchieste su David Rossi, se capiterà potremmo anche occuparcene, ma non abbiamo scelto la Orlandi per questo – tiene subito a chiarire Formigli – L’ho conosciuta come una giovane che vuole fare giornalismo, abbiamo fatto dei colloqui in estate perché noi puntiamo molto sul vivaio e sui giovani. La vogliamo mettere alla prova come giornalista”.
Tornando nel vivo della programmazione, proprio perché, come dicevamo sopra, ‘Piazzapulita’ ha saputo cavalcare – con puntualità – le continue vicissitudini del governo precedente, per domani è stata programmata un’apertura all’altezza, andando ad invitare nel rinnovato studio Carola Rackete. Ed infatti, spiega soddisfatto il giornalista-conduttore, “è una notizia. Lei non ha mai parlato in un programma di una tv italiana, ed è la donna che ha tenuto in scacco il potente ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E’ anche, a mio parere, il personaggio che ha segnato il passaggio decisivo nella psicologia del leader della Lega: l’atto di forza che lui ha compito contro Carola, donna sola in mare, ha segnato un cambio di passo nella sua politica, lo ha portato sul lato eccessivo della forza. Un atteggiamento troppo prepotente e arrogante, nato da un senso di onnipotenza e all’origine del suo errore politico che ha fatto cadere il governo. Carola Rackete – aggiunge ancora Formigli – ha svelato l’eccesso di forza di Salvini, quella ‘hybris’ che sta alla base dei suoi errori politici. Il ministro dell’Interno della settima potenza mondiale non aveva bisogno di usare la forza contro dei disgraziati e una donna, costringendo quest’ultima a fare manovre pericolose per farli sbarcare. Bastava farli scendere dalla nave e applicare la legge in maniera severa”.
Insomma una sorta di eroina (ovviamente per lui), capace di piegare il ‘cattivo’ il quale, rivela soddisfatto: “Salvini? L’avevamo invitato alla puntata di domani con Carola Rackete ma ci ha detto che non poteva venire”. Ovviamente con il ‘papocchio’ attualmente guidato da Conte, prima di ‘dover’ dedicarsi a quest’inedita ed improbabile combinazione M5s-Pd, Formigli cerca ancora consenso tenendo vivo il ‘pericolo Salvini’ (ma anche per entrare nella puntata di domani, dedicata alla ‘celebrazione’), avvertendo che urge comunque prestare grande attenzione perché – manco fosse il male del secolo – “nonostante abbia compiuto un grave errore e non sia più al governo, le ragioni che lo hanno portato in alto sono tutte lì e lui continua ad essere, assieme al sovranismo, il racconto più avvincente della stagione”.
Del resto da abile comunicatore come è, Formigli sa bene che attualmente la politica darà pochi spunti sui quali impuntarsi, salvo contestare apertamente il ‘papocchio’ (ma se ne guarderebbe bene), e dunque una volta ‘esaurito il capitlo salvini’ urge altro. Tra i giornalisti presenti alla conferenza qualcuno chiede di Matteo Renzi: “Abbiamo invitato anche Renzi nella puntata di domani, ma anche lui ci ha detto che non poteva. Speriamo che venga in una delle prossime puntate, ma speriamo soprattutto che l’ex premier riesca a vivacizzare le cronache politiche dei prossimi mesi, perché c’è il rischio di addormentarci. Anche se un governo che ci faccia ‘addormentare’ credo sia utile ai cittadini, ma a noi giornalisti serve vitalità, e penso che avremo una stagione frizzante, anche perché questo governo non mi sembra poi così stabile…”.
Infine dopo aver rassicurato che il suo editore, Urbano Cairo, non ha nessuna intenzione di candidarsi, Formigli coglie l’occasione per ringraziarlo: “Ha già detto che non si candida – ribadisce – E’ sicuramente appassionato della materia, ma non la vuole fare direttamente. E lo dimostra anche come editore: non mette mai bocca su quello che facciamo noi, ci lascia completamente liberi di fare la trasmissione come vogliamo. Misura i risultati, non certamente le idee”.
Max