La situazione sanitaria nazionale migliora e, parallelamente, le regioni e i territori sono classificati in zona gialla e bianca. Tra le attività che possono essere sdoganate e che rappresentano una priorità per le aziende, anche alla luce degli obiettivi indicati dal Pnrr varato dal governo Draghi in collaborazione con la Commissione europea, c’è la formazione delle risorse umane. In particolare, si sta assistendo a un ritorno integrale alla formazione in presenza, condotta in aula o all’interno dei luoghi di lavoro, dopo la fase dei vari lockdown e dei successivi divieti che dovevano contenere gli effetti dell’epidemia. Così come nel periodo precedente era stata autorizzata la trasposizione delle attività in presenza in Fad, ora sta accadendo il contrario. Sono cioè disponibili entrambe le tipologie di erogazione dei percorsi di formazione.
“Qualora un’attività – spiega Rossella Spada, il direttore di Formazienda, il fondo interprofessionale di Sistema Impresa e Confsal al quale aderiscono 110mila imprese – sia stata avviata prima del 14 giugno nella modalità formativa a distanza, facendo uso della piattaforma Formup, è consentita la conversione in presenza. La Fad è stata utilissima nel periodo di massima esposizione al virus perché ha consentito alle aziende e al rispettivo personale di continuare il cammino di costruzione delle competenze che ora risulteranno decisive nella fase della ripresa. Anzi, la minore pressione produttiva causata da un allentamento della domanda nel mercato nazionale e internazionale ha consentito di ricavare spazi per i percorsi di professionalizzazione delle risorse umane”.
“Anche strumenti inediti come il Fondo nuove competenze – sottolinea – hanno agevolato il rinnovamento delle competenze spingendo le aziende a incamminarsi sulla strada del cambiamento per realizzare il binomio dell’innovazione e della formazione. Ora, però, anche alla luce dell’obiettivo della ripresa e del miglioramento della situazione economica globale, le imprese devono poter fare affidamento sulla didattica in presenza che, soprattutto in riferimento ad alcuni settori e ad alcune mansioni pratiche, rimane la soluzione più idonea ed efficace”.
La Fad ha permesso di ridurre i costi per l’assenza di trasferimenti dei discenti e dei docenti, ha sfruttato al meglio le nuove tecnologie e le opportunità interattive della rete svolgendo anche una funzione importante sul piano dell’alfabetizzazione digitale, ha aumentato il pubblico di riferimento. Formazienda, nel periodo 2020-2021, ha avviato 249 piani formativi per 12.900 partecipanti.
“La nostra valutazione è positiva e anche le imprese hanno ravvisato un’occasione di efficientamento – aggiunge il direttore Spada – utilizzando in termini intensivi la Fad. Una strategia che ha trovato conferma nell’ampio ricorso allo smart working e che certamente permetterà di abbreviare i tempi della ripresa economica. La tecnologia 4.0 e i dispositivi della realtà virtuale ormai sono in grado di replicare gran parte delle prassi quotidiane del lavoro”.
“Ma oggi le imprese, Pmi o grandi realtà, devono essere libere di progettare gli interventi di qualificazione e riqualificazione del capitale umano con lo scopo di migliorare i fattori di competitività e di produttività per recuperare il terreno perduto”, conclude.