Formare manager capaci di consentire alla Sanità Pubblica di raccogliere la sfida posta dal cambiamento strutturale della popolazione e di saper sfruttare al meglio le opportunità che giungono dal progresso scientifico e tecnologico. È l’obiettivo con cui 24 Atenei italiani hanno deciso di mettere insieme il proprio patrimonio di conoscenze ed esperienze dando vita all’Alta Scuola di Sanità Pubblica, Epidemiologia e Biostatistica. Nata su impulso di un’esigenza avvertita da alcuni anni da un gruppo di docenti universitari, la sua realizzazione è stata coordinata dall’Università di Milano-Bicocca. Si chiamerà SPES, con un richiamo alla definizione inglese Advanced School of Public Health, Epidemiology and Biostatistics, che vuole sottolinearne la vocazione internazionale dell’iniziativa. «Mettendo insieme le competenze potremo affrontare adeguatamente le sfide culturali, scientifiche e formative che il Paese pone», spiega il professor Giovanni Corrao, docente di Statistica Medica presso l’Università di Milano-Bicocca e presidente della neonata Alta Scuola.
Il progetto è ambizioso: formare manager capaci di mettere al centro degli interventi della Sanità Pubblica i bisogni del cittadino, inteso non solo come paziente; fornire loro strumenti e metodologie rigorose che, attraverso la valutazione della sicurezza, dell’efficacia e della sostenibilità delle loro azioni, consentano di innestare un processo virtuoso di miglioramento continuo della qualità; prepararli ad affrontare le prossime emergenze con adeguati strumenti e metodologie scientifiche. Per assicurare tutto questo si punta a promuovere, organizzare ed erogare l’offerta formativa post-laurea con master e dottorati di ricerca nell’ambito delle discipline della Sanità Pubblica.
«Per realizzare questi obiettivi è necessario armonizzare le esperienze formative e le competenze scientifiche dei nostri Atenei. Ma abbiamo anche bisogno di includere, coinvolgere, raccogliere i contributi degli eccezionali talenti del nostro Paese. Vogliamo indirizzare queste risorse verso un progetto formativo di alto profilo, funzionale alle esigenze del Paese. È questa – conclude Corrao – la sfida che l’Alta Scuola intende raccogliere».
Gli Atenei che hanno aderito: Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Università degli Studi dell’Aquila, Università degli Studi dell’Insubria, Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, Università degli Studi di Brescia, Università degli Studi di Catania, Università degli Studi di Ferrara, Università degli Studi di Firenze, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Università degli Studi di Padova, Università degli Studi di Pavia, Università degli Studi di Roma La Sapienza, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Università degli Studi di Sassari, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Udine, Università degli Studi “Gabriele D’Annunzio” di Chieti-Pescara, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro, Università di Pisa, Università Politecnica delle Marche.