Piccoli presepi dipinti a mano, angeli in legno, borse, candele e fuoriporta natalizi. E’ stata impegnata nelle ultime attività per le Feste, Francesca Viganò. Nonostante la pandemia di Covid-19, non si è mai fermata e in questi giorni ha tenuto aperte le porte dell’associazione che presiede e che ogni giorno coltiva il sogno di sua figlia Chicca: “Aiutare i bambini sfortunati come lei, aiutare la ricerca contro il tumore raro che l’ha portata via e contro altre malattie oncologiche che colpiscono i ragazzi”.
Una corsa in ospedale, vacanze interrotte bruscamente, la diagnosi di un tumore cerebrale dal nome impronunciabile: Dipg, glioma diffuso intrinseco del ponte. Un calvario durato un anno, da agosto 2016 ad agosto 2017; l’addio troppo presto, a 14 anni quando la vita scoppia di sogni, risate, amicizie, amori. E’ racchiusa in questa sequenza sbagliata la fine dell’esistenza di Federica Del Miglio. Ma la sua eredità vive ancora. E in 4 anni l’associazione che porta il suo nome – Chicca, il sole esiste per tutti – è riuscita a raccogliere “nel complesso circa 100mila euro”, racconta la mamma all’Adnkronos Salute. Fondi che accendono la ricerca. “Li mettiamo su un protocollo attivo all’Istituto nazionale tumori di Milano, vogliamo trovare una cura per il tumore che ha colpito Federica”.
Per questa sfida servono “ricercatori, ma anche tantissime altre cose e i fondi che raccogliamo con l’associazione sono a disposizione del primario della Struttura complessa di pediatria oncologica, Maura Massimino, che decide di volta in volta come utilizzarli. Stiamo cercando di fare quello che Chicca avrebbe voluto. Portare avanti quello in cui credeva è un modo per tenerla sempre viva. Siamo riusciti a realizzare anche un libro che raccoglie tutto quello che lei aveva scritto nel corso dei suoi anni e che vorrei far conoscere. Chicca ha scritto anche una canzone”, che è stata protagonista in una puntata della trasmissione Tv ‘Tu sì que vales’ nel 2018, “e siamo riusciti a inciderla. Il mio sogno nel cassetto? Farla volare, magari sulle ali di una voce speciale, quella del suo cantante del cuore, Tiziano Ferro”, confida Francesca.
“Probabilmente sarà impossibile. Però io non smetto di sognare e lascio aperte le porte a quello che verrà. Vorrei sentire la canzone di Chicca in radio, vorrei sentirla ovunque”, dice Francesca che ha in mente un progetto anche per il libro. “So che lei sarebbe contenta perché amava scrivere, voleva insegnare lettere da grande, amava studiare. Lo ha fatto fino all’ultimo e i suoi professori sono stati fantastici perché non l’hanno mai abbandonata, sono venuti anche a casa a farle lezione – spiega – Sono convinta che questo libro può dare tanto. Vorrei poterlo far conoscere, ai ragazzi soprattutto, andando nelle scuole, ma non solo. E’ qualcosa di non realizzabile al momento, causa Covid, ma anche questo progetto è lì che aspetta”.
Francesca guarda avanti, a come far crescere l’associazione e il bene che può fare. “Quello che ci è successo è la cosa più brutta per una mamma e un papà, ma ci ha portato a fare cose che non sapevamo neanche di saper fare. Perdere un figlio ti cambia la vita, ma ti fa capire e anche dare agli altri tante cose. Per esempio adesso sto facendo volontariato nella Pediatria dell’Int, in ambulatorio. Ci alterniamo con altri genitori. Questa cosa è nata per via del Covid, ci siamo messi a dare una mano. Vedere gli occhi di questi bambini, occhi che parlano, ti arricchisce tanto”.
Per la famiglia Del Miglio l’associazione nata in memoria di Chicca “è veramente importante. Tante persone credono in noi, si fidano, vedo che a Natale vengono e sono contente di fare un gesto che fa bene. Di cose ne abbiamo fatte”, ripercorre la presidente dell’associazione. “A Pioltello, che è la nostra casa ed è stata la casa di Chicca, abbiamo organizzato anche uno spettacolo, per il quale abbiamo avuto la possibilità di avere Teo Mammucari. I biglietti sono andati a ruba in un giorno. Abbiamo avuto Iva Zanicchi, e un ventriloquo – Andrea Fratellini & Zio Tore – che ho portato anche in Pediatria e ha fatto impazzire i bambini”.
I frutti di queste attività non sono stati solo finalizzati ad alimentare la ricerca, e quindi il futuro: “Abbiamo voluto fare anche qualcosa di immediatamente concreto e tempo fa per esempio abbiamo donato un macchinario hi-tech per la fisioterapia – riferisce Francesca – Si chiama Bobo Pro, un supporto per chi viene operato di tumori che colpiscono a livello degli arti. Aiuta i pazienti a fare esercizi con dei programmi, una pedana e uno schermo. E’ uno strumento molto utile. Assieme a questo, abbiamo donato anche altri due ausili che servivano sempre per la riabilitazione”.
Ora “vogliamo crescere”, si ripromette la mamma di Chicca, che intanto mantiene vivi tre appuntamenti fissi: l’attività solidale di Natale, quella di Pasqua e un evento che viene organizzato sempre nel giorno del compleanno della figlia. “Facciamo una corsa di 5 km, è un modo per stare insieme e ricordarla. Il giorno è il 22 maggio. Ma a dispetto del mese primaverile ha sempre piovuto, e poi è sempre uscito il sole e l’arcobaleno. Magari è lei che sta cercando di dirci qualcosa”, sorride.