(Adnkronos) –
L’indagine sulla Fondazione Open finirà “come un buco nell’acqua”. Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia Viva, che rischia il rinvio a giudizio come, tra gli altri, Maria Elena Boschi e Luca Lotti. “Non c’è uno che non sappia che la vicenda finisca con un buco nell’acqua, è una tesi strampalata: pretendono di decidere chi è parito e chi è Fondazione”, dice Renzi a Radio Leopolda. “Io sono innocente, spero lo siano anche i giudici. Per verificarlo abbiamo chiesto a dei magistrati, noi ci fidiamo del sistema”, dice l’ex premier.
“L’Associazione Nazionale Magistrati dice che è intollerabile quello che ho detto sui magistrati? La mia vita è stata pubblicata in pasto sui giornali nel silenzio dell’Anm. La mia vita è stata scardinata con un dolore personale e familiare di cui non parlo. Mi auguro che nessuno viva quello che ha vissuto la mia famiglia. “La magistratura è stata screditata non da quello che ha detto Renzi ma quello che ha fatto Creazzo”, dice. “A marzo ci sarà il conflitto di attribuzione in aula, dirò quello che penso. La politica non può restare tute le volte a capo chino, deve chiedere il rispetto della legge. Io sto chiedendo di rispettare legge, non di non indagare. In un Paese normale non si dovrebbe chiedere di rispettare la Costituzione e la legge. I test di accusa sono Bersani e Bindi, è tutto meraviglioso. Io vado a processo con Bersani e Bindi test d’accusa”, aggiunge.
Renzi richiama la vicenda che coinvolse Enzo Tortora. “Io non sono degno di essere accostato a un personaggio così grande che ha subito più forte di noi le conseguenze dell’ingiustizia. “Tortora è stato oggetto del più grande scandalo in assoluto della storia repubblicana, l’arresto, l’assurda campagna di odio e i suoi giudici, ma io preferisco parlare di persecutori, hanno fatto carriera. Questa è la cosa incredibile, al netto del dolore: coloro i quali sono stati soggetto di una campagna terribile e assurda hanno fatto carriera”, spiega il leader di Italia Viva.