(Adnkronos) – E’ la lotta alle disuguaglianze, intervenendo sulle diverse forme di povertà e fragilità, una delle direttrici strategiche del piano di attività filantropiche che Fondazione Cariplo si prepara a mettere in campo per il 2024 fino al 2027. Lo sottolinea Valeria Negrini, vicepresidente di Fondazione Cariplo, a margine dell’evento “Credere insieme nel futuro”, durante il quale la Fondazione ha parlato del proprio ruolo per le comunità e il territorio. “Una delle quattro grandi linee di direzione che vuole sviluppare Fondazione Cariplo nel programma 2024 e anche negli anni a venire, è proprio il tema ripreso anche dalla politica passata, di ridurre le disuguaglianze intese in senso lato. Sappiamo che oggi non c’è possibilità di sviluppo economico e sociale se il territorio presenta troppe frammentazioni, se esistono ancora troppe disuguaglianze nel lavoro, nella cultura, nell’istruzione e nel diritto all’abitare”.
“Pertanto, il focus di Fondazione Cariplo su questo tema sarà da un lato insistere ancora su quali siano le cause profonde di queste disuguaglianze e quali siano le soluzioni attivate dal territorio, dall’altro sostenere, come sempre, politiche precise nel contrasto alla povertà alimentare: ne è un esempio il programma Qu.Bì – quanto basta per migliorare la condizione socioeconomica delle famiglie povere o a rischio di povertà con minori nella città di Milano – spiega Negrini – che proseguirà anche in altri territori di regione Lombardia e anche tutti i programmi costruiti con le 16 fondazioni comunitarie per essere vicini ai bisogni specifici del territorio, sempre sul tema della povertà, che intercetta sia la povertà lavorativa, sia la povertà culturale”. La vicepresidente Negrini, poi, restando sul tema della lotta alla disuguaglianza e alla povertà, cita un altro bando: l’“Housing sociale” rivolto alle persone fragili, per ridurre il loro disagio abitativo aumentando l’offerta di alloggi che vede stanziato un impegno complessivo pari a 3 milioni di euro: “Gli interventi del bando “Housing sociale” cercano di rispondere a un bisogno particolare di casa”.
Negrini conclude, poi, citando il bando “Per la Cultura”, per il quale sono stati stanziati 3 milioni di euro per rimotivare i cittadini la cui propensione alla partecipazione alle attività artistico-culturali sia diminuita, per parziale perdita di abitudine o per il peggioramento delle condizioni socio-economiche, ingaggiandoli e coinvolgendoli attivamente in iniziative culturali particolarmente innovative: “La cultura, oltre ad essere un potente strumento anche dal punto di vista della crescita economica e della crescita occupazionale, rappresenta quell’elemento che consente alle persone, a partire proprio dalle più giovani età, di acquisire competenze critiche, di saper discernere in questa marea di informazioni che oggi ci circonda, sviluppando la capacità di riuscire a trovare il proprio posto nel mondo anche attraverso un’ informazione equilibrata attraverso l’acquisizione della storia e delle bellezze delle nostre comunità, sapendole leggere in una capacità personale di giocarsi una una proattività nella società”.