FOLLA DI AMICI ED ARTISTI IN VIA ASIAGO PER L’ULTIMO SALUTO A GIANNI BONCOMPAGNI. RENZO ARBORE: ‘ABBIAMO PASSATO UNA VITA A RIDERE INSIEME’

Visibilmente affranto, è stato proprio l’amico di sempre tra i primi ad arrivare alla camera ardente di Gianni Boncompagni, allestita nella storica sede di Radio Rai in via Asiago. Renzo Arbore, che organizzato quest’ultimo addio insieme alle tre figlie di Boncompagni (“Renzo per noi è uno zio”, ha detto Barbara). “Abbiamo passato una vita a ridere con Gianni – ha affermato l’inventore di ‘Indietro tutta’, che con Boncompagni formò una storico e proficuo sodalizio  – non abbiamo mai parlato di cose serie. Ci accomunavano le origini provinciali: abbiamo dovuto inventare stupidaggini per superare la noia è non abbiamo mai smesso”. Basti pensare che, perfettamente in linea con goliardia che li legava da sempre, alla base del feretro è stata posta la riproduzione del ’Ritratto di giovane donna’ (del pittore fiammingo Rogier van der Weyden), dove il volto della donna è sostituito da quello di Boncompagni. Sono stati tantissimi oggi gli amici e colleghi passati a salutare il noto l’autore, paroliere, conduttore e regista radiofonico e televisivo scomparso domenica all’età di 84 anni: Ambra Angiolini, arrivata in lacrime insieme ad Irene Ghergo, Enrico Mentana, Marco Giusti, Nino Rizzo Nervo, Barbara Palombelli, Roberto D’Agostino, Roberto Zaccaria, Walter Veltroni, Fiordaliso. Tanti anche i dirigenti ed ex dirigenti di Viale Mazzini presenti alla cerimonia. Tra questi i consiglieri d’amministtrazione Franco Siddi, Rita Borioni, Carlo Freccero e Arturo Diaconale. E ancora Nino Frassica, Marisa Laurito, Paolo De Andreis, il direttore del Tg5 Clemente Mimun, Gegè Telesforo, Gianni Bisiach, Riccardo Rossi, Brigitta e Benedicta Boccoli, Isabella Ferrari e un folto gruppo di altre ex ragazze di ’Non è la Rai’. Quindi Alba Parietti: “Gianni sfatò in me il mito della tv dei raccomandati perché mi scelse con un provino: con lui o riuscivi o te ne andavi, era una scuola cinica ma meritocratica. Voglio ricordare anche il suo cinismo perché Gianni da grande sarcastico si sarebbe annoiato molto ad ascoltare tutte le beatificazioni di questi giorni”. Commosso e riconoscente il ricordo di Isabella Ferrari: “Gianni è stato una storia d’amore romantica che ho avuto in giovane età, e quando incontri un genio e un anticonformista come lui da giovane, ti lascia per sempre le sua influenza”. E poi lei, Raffaella Carrà, accompagnata da Sergio Japino: “Il sodalizio artistico va bene e sono felice per tutti i complimenti professionali che hanno fatto a Gianni in questi giorni. Ma io voglio ricordare l’uomo, quello con cui ho condiviso il quotidiano e le cui tre figliole sono cresciute con me: un uomo sereno, con il coraggio di un leone fino all’ultimo. Abbiamo scherzato e gli abbiamo dato tanti bacini fino all’ultimo”, ha detto Raffaella prima di allontanarsi dall’assedio dei giornalisti con la voce rotta dal pianto.Del resto, con alle spalle programmi come ’Bandiera Gialla’, ’Alto gradimento’, ’Discoring’, ’Pronto, Raffaella?’ (bellissima la testimonianza della carrà), ’Non è la Rai’, ’Macao’ e ’Carramba che fortuna!’, per citare quelli più famosi, Boncompagni nel corso degli anni ha collaborato con tutti ed ha tenuto a battesimo decine di artisti. L’accesso alla camera ardente allestita nella Sala B di Via Asiago, così come alla successiva cerimonia laica (Boncompagni era ateo) è stato vietato alle telecamere. La bara è coperta da piccoli tulipani di tutti i colori e circondata da girasoli. Ma in linea con la 

M.