“L’unica razza che conosco è quella umana”, è il senso del sit-in organizzato dai Giovani per la pace della comunità di Sant’Egidio sull’Isola Tiberina. Alle 21 di oggi, martedì 9 giugno, i giovani si sono ritrovati davanti alla chiesa di San Bartolomeo per ricordare George Floyd, il 46enne afroamericano ucciso a Minneapolis durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio.
“Noi, giovani per la pace, ci uniamo al movimento globale contro il razzismo. Per noi giovani il razzismo è una cosa vecchia. Episodi come quello di George Floyd ci fanno però capire che il razzismo è un virus ancora molto forte. Esiste davvero. Ma noi dobbiamo fare qualcosa”, dice alla piazza Paolo, uno degli organizzatori del flashmob. “Una protesta pacifica”, silenziosa in omaggio a Floyd. I giovani e tutti i partecipanti si sono poi inginocchiati, in religioso silenzioso per un minuto, in ricordo di tutte le vittime del razzismo e delle ingiustizie. “Dobbiamo imparare a vivere insieme come fratelli o periremo insieme come folli”, recita lo striscione di fronte alla chiesa. Sono le parole di Martin Luther King. La strada è ancora lunga ma, grazie a questi ragazzi, c’è una luce di speranza.
Mario Bonito