Sul suo blog l’europarlamentare di Forza Italia Raffaele Fitto, esponente di un correntone di dissidenti del partito scrive: “L’essenziale è percorrere la via della serietà e della credibilità delle nostre proposte, a cui deve naturalmente corrispondere anche una svolta organizzativa interna, sulla quale faremo proposte nel prossimo Comitato di presidenza di Forza Italia”. sottolinea poi che “ora occorre uno sguardo lungo. Tutte le analisi parlano chiaro. I 9 milioni di voti persi per strada da Forza Italia dal 2008 a oggi (per ora rifugiatisi nell’astensione) appartengono in larga misura al blocco sociale più dinamico del Paese: artigiani, commercianti, piccoli imprenditori, partite Iva, lavoratori autonomi, professionisti. Questi cittadini, pur senza votarlo, avevano comunque sperato in Renzi, ma oggi possono constatare il crescente ’spread’ tra le cose ambiziose che il Premier dice e quelle molto più modeste che il Governo ha realizzato. Di qui, la giusta delusione e la sensazione di essere dinanzi al solito fiume di parole senza seguito. Attenzione, però. Se quel blocco sociale, per ora elettoralmente in freezer, non si scongela verso Renzi, può scongelarsi in altre direzioni. E allora ecco perché Forza Italia deve ritrovare un suo protagonismo”.
Al partito, prosegue Fitto, occorre “una visione organica e strategica sui contenuti, piuttosto che una estemporanea ’pesca delle occasioni’. Per questo, con tanti parlamentari, abbiamo offerto al nostro partito e al centrodestra un cammino credibile sui temi, molto ambizioso ma sempre praticabile, senza fughe in avanti. Abbiamo proposto emendamenti ’meno spesa/meno tasse’ alla legge di stabilita’, e ovviamente li riproporremo al Senato. Essendo credibili e coperti, tutti i nostri emendamenti sono stati dichiarati ammissibili, ma il Governo si è assunto le responsabilità di respingerli, dicendo no a chiare e praticabili richieste riformatrici. E’ su questo terreno che dobbiamo incalzare il Governo e mostrarne le contraddizioni”.
“Non dobbiamo dare l’impressione – conclude Fitto – di negare i limiti dell’azione del centrodestra nelle sue passate esperienze di governo. Solo una seria analisi autocritica, accanto alla giusta rivendicazione delle cose positive che abbiamo fatto, puo’ renderci credibili nel muovere critiche al Governo Renzi”.