Ore cruciali in tema fiscale, di manovra e flat tax per quanto concerne il governo. Mentre Siri fa chiarezza sulla flat tax parlando di manovra dedicata a quaranta milioni di soggetti, Salvini corrobora il percorso chiarendo, però, che “non voglio sostituirmi al premier”.
Dall’incontro del Viminale con le parti sociali e le 43 sigle arrivano punti focali intorno alla questione. Il sottosegretario propone la linea del taglio fiscale: aliquota al 15% fino a 55 mila, detrazioni annullate e a loro posto da deduzione unica.
L’incontro con le parti sociali di Matteo Salvini è servito all’ex sottosegretario alle infrastrutture Armando Siri, uomo vicinissimo a Salvini in materia di Fisco, per presentare la proposta della Lega sulla flat tax.
“Il nostro obiettivo è la flat tax con un’unica deduzione fiscale che assorbirà tutte le detrazioni. Vogliamo portare al 15% l’aliquota fino a 55.000 euro di reddito familiare. Ci saranno benefici per 20 milioni di famiglie e 40 milioni di contribuenti. Ci sarà un grande impulso ai consumi e risparmi per 3.500 euro per una famiglia monoreddito con un figlio. C’è l’intenzione di portare nelle tasche 12-13 miliardi di euro”
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Nell’ambito di questo incontro, Salvini ha chiarito un aspetto fondante della questione. A suo dire, infatti, il governo intende mettere nero su bianco i punti cruciali della Legge di Bilancio già in estate, quindi in netto anticipo sulla scadenza tradizionale di metà ottobre.
“Vogliamo che la manovra economica sia molto anticipata, vogliamo definirne i punti tra luglio e agosto e vogliamo raccogliere i vostri suggerimenti“, avrebbe fatto intendere, almeno stando a quanto dicono le fonti sindacali presenti all’incontro.
Al meeting erano presenti 43 sigle tra sindacati e associazioni datoriali. Il vice premier garantito che questo genere iniziativa non significa bypassare il capo del governo.
“E’ l’inizio di un percorso, non vogliamo sostituirci al presidente del Consiglio”, ha detto.
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Salvini ha parlato di un probabile nuovo incontro nei prossimi quindici giorni e comunque nell’arco dell’estate. Di tempi stretti, dunque, per sciogliere la riserva.
E nella materia disco è intervenuto anche il sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci: “Ci sono 150 miliardi nelle cassette mdi sicurezza. L’emersione di questo contante è prioritaria”, ha detto spiegando che l’obiettivo del governo è iniziare una “seconda fase della pace fiscale” dando la “possibilità di chiudere con le imprese altri contenziosi”.
Stando alla interpretazione di Bitonci “non bisogna far pagare il pos agli esercizi e tutte quelle operazione sotto il 25 euro quelle con il contactless”.
A margine degli interventi, si registrano le parole di Siri. “Sentirsi sotto attacco non è stato bello. Credo comunque che chi abbia voluto farsi un’idea di quello che è successo, se la sia potuta fare”. Parla così della revoca del suo incarico da sottosegretario, Armando Siri.
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