FISCO: MODELLO 730 PRECOMPILATO A QUOTA 300.000

Il 730 precompilato arriva a quota 300.000 invii. Ma non senza polemiche. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi annuncia il risultato su twitter e chiede proposte ai cittadini, che lo incalzano con le critiche. ’’E’ solo una sperimentazione – spiega – Sarà resa ancora più semplice ma intanto è un passo avanti’’. Conferma quindi che dal prossimo anno saranno inserite anche le detrazioni sanitarie perché “è un’assurdità che i due sistemi (fisco e sanità. ndr) non dialoghino”. Tre i temi sul tappeto c’è anche quello degli errori contenuti in alcuni moduli precompilati. Un cittadino su twitter lo dice a Renzi che si informa e chiede dettagli. Ma contemporaneamente è il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi che affronta il tema a margine di un’audizione. Ammette che “ci sono alcuni casi limitati di errori nella certificazione unica, ma alcune cose sono state esasperate nella coloritura”. La precompilata – sostiene – è “nuova, sperimentale, epocale”. “Che fosse tutto a posto subito con uno schiocco di dita, per magia, era anche infantile immaginarlo – si sfoga con i cronisti – Si tratta di lavoro duro, fatto in pochi mesi. Come sempre stiamo cercando di risolvere i problemi’’. Il nodo è che alcuni dei dati comunicati all’Agenzia delle Entrate non erano corretti. “Una serie di dati ci arrivano e ci sono alcuni casi limitati di errori nella certificazione unica, che stiamo cercando di chiarire”, spiega la Orlandi. Un primo incontro c’è stato con l’Inps per affrontare due tipi di problemi: il numero dei giorni effettivi lavorativi, in caso di doppia certificazione unica, e l’importo dei contributi pagati per colf e badanti che danno diritto ad uno sconto. Nel primo caso gli errori sarebbero alcune migliaia e si sta valutando anche di correggere lo sbaglio consentendo anche un nuovo invio a chi ha già spedito la dichiarazione. Per i contributi di Colf e badanti, invece, l’errore sarebbe marginale e riguarderebbe solo i centesimi di euro. Oltre che di 730, di Fisco si è parlato in commissione Finanze del Senato dove si stanno esaminando i decreti delegati della riforma tributaria. Rete Imprese ha lamentato i ritardi nell’attuazione e chiesto che si superi subito lo split payment e il reverse charge Iva, che penalizza le Pmi. La ’numero uno’ delle Entrate ha invece fatto un accenno velato alla vicenda dei dirigenti bloccati da una sentenza della Consulta. “Abbiamo qualche difficoltà contingente che speriamo di superare perché c’è necessità di operatività piena – ha detto – Siamo in un momento difficile e potremmo perdere le migliori professionalità con grande rischio per il Paese’’ perché ’’senza altissimi profili tecnici non si mettono in atto’’ le novità previste dalla riforma. Con il rischio di ’un impatto notevole sul gettito’’.