“La riforma fiscale va fatta facendo scelte precise, evitando di fare propaganda dicendo meno tasse per tutti, ma facendo la scelta di concentrare la riduzione fiscale verso l’Irpef”. A dirlo Antonio Misiani, senatore e responsabile economico del PD, in occasione dell’assemblea di Manageritalia (Federazione nazionale dirigenti, quadri e professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato) dal titolo ‘Riprendiamoci il gusto del futuro’.
“In materia di fisco – spiega – noi dobbiamo partire dal divario che separa dall’Italia dal resto dell’Europa. Nel 2020 la pressione fiscale complessiva in rapporto al pil in Italia è stata al 43,2% e nella zona euro al 41,9% e il divario è tutto concentrato nell’imposta personale del reddito, l’Irpef che è di circa 2 punti più elevata rispetto alla media del resto d’Europa”.
“Noi – avverte – crediamo ci sia la necessità per una riforma organica e complessiva dell’Irpef. La riforma poi deve essere complessiva perché dobbiamo affrontare tutta una serie di squilibri. C’è uno sforzo che va fatto anche per riorientare il sistema fiscale nella direzione della sostenibilità ambientale”.
“Il governo ha messo in campo una batteria di strumenti che, da una parte, vogliono dare una mano alle imprese sul versante della liquidità, dall’altra hanno l’obiettivo di mobilitare i risparmi degli italiani che in questi mesi sono via via cresciuti sui conti correnti perché c’è una situazione di incertezza, la gente non se la sentiva di investire”.
“Oggi – ricorda – abbiamo circa 150 miliardi di euro in più, dobbiamo creare un contesto di incentivi che aiutino queste risorse ad andare verso l’economia reale, a puntare, come giustamente dite voi (Manageritalia, ndr) sul futuro ed è un futuro che non può che passare dall’investimento nell’economia reale. Da questo punto di vista ci sono incentivi interessanti che credo siano una buon punto di partenza”.