E’ un vero e proprio disastro sportivo, da una parte, ed un sontuoso trionfo dall’altro. Il match valevole per il turno ad eliminazione diretta dei quarti di finale della Coppa Italia di calcio 2019 tra Fiorentina e Roma finisce, incredibilmente, 7-1 per i viola.
Vola la viola, verrebbe da dire: o forse, cammina sulle macerie di una sciagurata e inguardabile Roma la Fiorentina di Pioli che, forse, si ritaglia il suo più grande successo da coach e in qualche modo toglie via qualche sassolino dagli ’scarpini’ di stracittadina-memoria.
Fiorentina sette bellezze o, dunque, al settimo cielo con sette reti sul groppone dei giallorossi: i quali sembrano in qualche modo essere tristemente abituati a dover subire, di tanto in tanto, un passivo così corpo e così statisticamente ripetitivo. Dal famoso match contro il Manchester Utd di qualche anno fa fino a ieri pomeriggio nel piovoso Franchi ad opera della Fiorentina, la Roma sembra a ripetizione piombare nel buio più assoluto con la reiterazione di un risultato, 7-1 che sembra scolpire amarezze a cui i tifosi della ’magica’ si stanno crudelmente abituando.
La Fiorentina arrivava al match del dentro e fuori con un buon passo, mentre la Roma incerottata si attendeva risposte dopo l’harakiri di Bergamo (dal 3-0 al 3-3). E invece, quel che si è visto, è uno disastro sportivo: difesa inguardabile, errori tecnici e tattici senza soluzione di continuità e anche nervi a fior di pelle. A sbloccare la gara ci ha pensato il super talento Federico Chiesa al 7’ approfittando della prima (delle sette) dormite profonde della retroguardia giallorossa. Una versione che i detrattori definiscono ’zemaniana’, e che si è ripetuta poco dopo quando ancora Chiesa, dopo aver fornito in precedenza un assist per il bis clamorosamente fallito dai viola da due passi, ha bissato al 18’. Poi la gara sembrava ritornare sull’equilibrio quando Kolarov con un missile da media distanza fissava il punteggio sull’1-1 alla mezzora, anticipato anche da un palo colpito dai capitolini. Tuttavia le amnesie e le inspiegabili carenze tecniche, atletiche e tattiche dei giallorossi si sono ripresentate puntuali quando Muriel ha potuto beneficiare del black out sul fronte destro difensivo di Florenzi per ricevere il pallone facile del tris. Roma KO, con Olsen peraltro in fase ’no’ da qualche giornata e, eppure, in grado di limitare i danni con almeno un paio di interventi. Nulla ha potuto, però, a inizio ripresa, quando Benassi ha approfittato di un’altra clamorosa leggerezza dei ragazzi di Di Francesco ricevendo quasi un auto-assist per poter silurare Olsen, non esente da colpe. E’ buio totale per la Roma, con la Fiorentina che invece vola sulle ali dell’entusiasmo spinta da un Franchi caldissimo nonostante il freddo e la pioggia pomeridiana. A rendere umiliante il finale anche l’espulsione grossolana di Dzeko per vibranti proteste, ma soprattutto il modo scollato e inerme con cui la difesa giallorossa si è (o meglio, non si è) opposta ai colpi finali che sono valsi il 7-1 facile-facile. Prima ancora Chiesa al 74’ approfittando del buco centrale: poi, la doppietta dell’altro figlio d’arte, Giovanni Simeone che in dieci minuti, al 79’ e al minuto ’89 ha timbrato il doppio cartellino senza praticamente trovare alcuna opposizione.
Chiedono scusa nel post gara Monchi e Di Francesco, mentre Pioli e i suoi invece gongolano.