”Quello di oggi è un momento di forte discontinuità per la Rai. Un momento che ho voluto fin dall’inizio. Poco meno di un anno fa ho voluto coinvolgere Fiorello in questo progetto. E in lui ho trovato coraggio, voglia di fare e comprensione per ciò che un broadcaster deve e può fare. Questa è una nuova era. Con RaiPlay facciamo show live per 6 settimane, nessuna piattaforma digitale ha fatto una cosa così, nessun Ott si mette in gioco in questo modo. Perché lo facciamo? Perché così esplodiamo al massimo potenzialità del servizio pubblico. Quello che presentiamo oggi è un progetto multipiattaforma che può fare solo la Rai a livello internazionale. E poi l’alfabetizzazione digitale è uno degli obblighi del contratto di servizio e noi vi assolveremo attraverso un artista coraggioso, il numero 1, per quanto mi riguarda. Voglio una Rai che rischia, che innova e che deve essere giudicata sulla capacità di realizzare e rischiare su prodotti qualitativamente diversi e migliori”.
Affermando di aver voluto Fiorello “fin dall’inizio”, scegliendo di affidargli in toto le sorti di RayPlay, Salini annuncia l’avvenuta firma del contratto, spiegando che ‘Viva RaiPlay'”è progetto non solo completamente nuovo, ma è una produzione completamente interna Rai. Il costo, senza entrare nel dettaglio, è davvero relativo, a fronte di quello che già sta generando”.
Del parere ovviamente opposto invece l’esuberante showman siciliano il quale, sempre pronto a scherzare ribatte che invece”Costa tantissimo. E dipende dal costo del linoleum voluto da me per ristrutturare gli studi. Ma io neanche so cosa sia il linoleum”. Premettendo che aveva messo in conto di smettere di lavorare a 60 anni, Fiorello avverte che se quest’iniziativa dovesse andar male ”era già previsto che io finissi”, ma ‘le sfide mi allettano sempre”.
Dopo aver aggiunto che ”RaiPlay ricorda replay che fa pensare che si rivedono le cose, mentre RaiFlix sarebbe stato fantastico” inevitabilmente, specialmente alla luce degli esiti delle elezioni umbre, Fiorello vira subito sulla satira politica: ”Il direttore di Rai1 De Santis non c’è? Sta con Foa a Perugia a fare caroselli di festa, ma cosa festeggiano in Umbria? Pare che San Francesco lacrimasse mojito! Ve li immaginate Foa e la De Santis sulla lambretta a festeggiare?”. Ed ancora, ”Nel primo show su RaiPlay vorrei intervistare l’ad. Ad sono le prime lettere di ‘addio’. Se va male, ragazzi, tra l’Umbria e il programma, non ne usciamo vivi”.
Max