Usa un profilo Fb falso presentandosi come un attore porno, riesce a convincere una giovane donna a incontrarlo con la promessa di un lavoro come attrice, riuscendo ad ottenere anche immagini hard della vittima. Ma quando l’incontro avviene, la minaccia e la ricatta. A eseguire un’ordinanza di custodia in carcere a Velletri nei confronti di un trentottenne di Alatri è stata la squadra mobile agli ordini del commissario capo Flavio Genovesi. L’accusa è gravissima: violenza sessuale e diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Finge di essere attore porno per adescare vittima: cosa è successo
Tutto avviene a novembre, quando l’uomo, utilizzando un falso profilo Facebook e lo pseudonimo “Marco Rizzi” ottiene l’amicizia di una ragazza, con cui inizia a scambiare messaggi. Le racconta di essere un attore nel mondo del porno e, appreso che la giovane si trovava in uno stato di difficoltà economica, le propone di entrare nel suo ambiente, ottenendo, per un ipotetico provino, l’invio di foto che la ritraggono senza veli. Subito dopo la invita ad incontrare un suo amico che l’avrebbe introdotta nell’ambiente. Incontro che avviene in un parcheggio appartato dove il trentottenne, fingendosi un’altra persona, chiede alla donna di avere un rapporto sessuale. Al suo rifiuto la minaccia di divulgare le foto compromettenti a tutti i suoi contatti. A questo punto, la donna, temendo un grave danno per la sua reputazione, cede. L’uomo, non soddisfatto, continua a minacciare la ragazza chiedendole un nuovo incontro.
La vittima trova la forza di denunciare l’accaduto alla polizia di Stato. Dal suo racconto gli investigatori riconoscono il modus operandi di un uomo che era stato arrestato nel 2014 per una vicenda analoga e subito lo identificano come l’autore della violenza sessuale, scoprendo, tra l’altro, che lo stesso era stato arrestato in flagranza di reato dagli agenti del commissariato di Colleferro qualche giorno prima, dopo che aveva adescato con le stesse modalità un’altra giovane. La misura della custodia cautelare in carcere, in base alle risultanze investigative del pubblico ministero, è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari.
Non si esclude che possano esserci altre vittime e per questo gli investigatori invitano chiunque abbia avuto qualsiasi tipo di contatto con il profilo di Marco Rizzi a recarsi negli uffici della squadra mobile di Frosinone.