Sfortuna per Kevin Durant nelle Finals NBA: ritorna in campo ma si fa male al tendine d’Achille. Per lui è amarissimo il ritorno. Dura 12 minuti la finale NBA del n°35 degli Warriors, scatenato in attacco nel primo quarto e però poi obbligato al forfait.
Kevin Durant ha dovuto dire stop improvvisamente a inizio seconda frazione. Dopo il match, il General Manager Bob Myers ha rivelato, visibilmente triste, come l’infortunio sia serio, riguardando infatti il tendine d’Achille. Kevin Durant però non molla, e invia un messaggio su Instagram ai suoi amici.
Tutti i fari e le attenzioni erano verso di lui: e così è stato nell’arco dei (pochi o tanti, dipende dalle interpretazioni) dodici minuti che Kevin Durant ha passato sul parquet. Tanto è durato il suo match, purtroppo.
Kevin Durant, titolare in gara-5 e all’esordio in questa finale NBA dopo più di un mese in infermeria per le noie al polpaccio destro capitate nel quinto appuntamento della serie di semifinale contro Houston, ha detto di nuovo stop.
Nemmeno un quarto d’ora, e l’avvio scintillante di Kevin Durant si è trasformato in un incubo. Eppure la star non aveva mostrato problemi. Forse proprio la sensazione che fosse al top della forma può aver spinto coach Kerr a non centellinarlo nell’utilizzo in una partita che, del resto, era da vincere.
Per vincere, deve aver pensato, serve Kevin Durant in campo. Ma Durant è rimasto sul parquet per 12 dei primi 14 minuti di gioco. Poi è crollato a terra a causa di un infortunio che si è manifestato subito grave.
Nessuno avrebbe vedere una immagine così: dopo un incrocio in palleggio con Serge Ibaka, ha appoggiato il piede a terra ma il movimento è stato deleterio. Subito Kevin Durant ha ceduto, zoppicando in direzione della linea laterale.
Panico, nei primi istanti: subito lo staff ha pensato al tendine d’Achille e il dato è stato purtroppo poi confermato dal General Manager Bob Myers nel post-match.
Benché sarà risonanza magnetica a indicare l’entità reale dell’infortunio, il dato è comunque certo: stop per lui alla serie di finale, alla stagione e chissà, alla sua esperienza con gli Warriors.