“Per tremila anni Gerusalemme è stata la capitale del popolo ebraico, dai tempi di re Davide, fatti ben documentati dalla Bibbia”. Stamane a Bruxelles, l’intervento del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nell’ambito del Consiglio Affari Esteri. “Gerusalemme è la capitale di Israele e nessuno lo può negare. Credo che, anche se non abbiamo ancora un accordo, questo sarà ciò che accadrà in futuro: credo che gli Stati europei, quasi tutti, sposteranno le loro ambasciate a Gerusalemme, la riconosceranno come capitale di Israele e si impegneranno robustamente con noi per la sicurezza, per la prosperità e per la pace”, ha tenuto a puntualizzare ancora Netanyah, accolto dall’Alto Rappresentante Ue Federica Mogherini. “Gerusalemme – ha continuato il primo ministro israeliano – è stata la capitale di Israele negli ultimi settant’anni: il presidente Usa Donald Trump ha semplicemente messo i fatti sul tavolo. La pace è basata sulla realtà e sul riconoscimento della stessa. La Knesset, il governo, il mio ufficio, stanno tutti a Gerusalemme è la capitale di Israele e nessuno lo può negare: non ostacola la pace, ma la rende possibile. E’ in corso un tentativo da parte dell’amministrazione americana di presentare una nuova proposta di pace: penso che dovremmo dare alla pace un’occasione. E’ tempo che i palestinesi riconoscano lo Stato ebraico e che questo Stato ha una capitale, che è Gerusalemme”. Questo perché, ha aggiunto ancora, nel corso dei lunghi secoli della diaspora, gli ebrei hanno sempre sentito “un forte legame con la città santa, legame che con hanno mai perso, ma quel legame è stata negata in decisioni risibili delle Nazioni Unite e dell’Unesco, che cercano di negare la storia e la verità storica”.
M.