”Vacciniamo, vacciniamo. Ma riapriamo con le dovute misure di sicurezza”. Lo afferma il presidente del Movimento Autonomi e Partite Iva, Eugenio Filograna. “Solo in questo modo si può restituire ai lavoratori italiani quella dignità che da oltre un anno gli è stata tolta”. Ieri, racconta il presidente, ”50.000 ristoratori intendevano invadere Roma per far esplodere la loro rabbia. La Questura li ha bloccati ma la tensione è rimasta alta. La loro volontà di protesta deve suonare come un campanello d’allarme”. “‘Historia magistra vitae’ diceva Cicerone per far capire che la storia insegna. E i romani lo avevano capito. Solo Speranza non capisce e trascura il fatto che il popolo è furibondo. Allora ripassi la storia”, dice il presidente. ”Accerterà quando e perché sono scoppiate le rivoluzioni. L’esasperazione e, soprattutto, la povertà e la fame scatenano le masse. Delle due l’una: o Speranza non ha il senso della realtà, oppure ama giocare con il fuoco”, prosegue Filograna.
”Da mesi montano le proteste in tutta Italia e da mesi il governo resta indifferente e si limita ad ascoltare i virologi, infettivologi e scienziati che considerano il Covid solo dal loro punto di vista”, sottolinea il presidente. ”Nessuno ascolta gli psicologi né psichiatri. Grave”.
I titolari di partite Iva, avverte Filograna, ”sono al limite, anzi lo hanno superato, ma Speranza chiude. Facile, facilissimo “la salute prima di tutto”. “Caro ministro da strapazzo esiste anche la salute mentale che è peggiore di quella fisica. Noi, Autonomi e Partite Iva, facciamo l’impossibile per razionalizzare il drammatico momento che l’Italia sta vivendo”. ”Non è solo con la vaccinazione cosiddetta di massa che il problema si affronta e si risolve. Sicuramente aiuterà, ma non risolverà”.
”I governi Conte e adesso Draghi rispondono ai lavoratori del turismo, della ristorazione, dello sport, di bar, palestre, piscine con i relativi indotti che l’Italia non ha i soldi della Germania’ afferma il presidente. ”E promette, ma non sempre mantiene, piccole mancette. A questo si aggiunga che le scelte del “genio” Speranza hanno di fatto messo in vendita il Paese più bello del mondo. Multinazionali e cinesi comprano tutto, anche Venezia. ‘In medio stat virus’ per restare nelle massime latine”, conclude.