Essere figli darte non sempre porta benefici. Soprattutto quando il merito cè e cè pure la voglia di muoversi con le proprie gambe. Questo sembra essere successo alla 26enne Leonora Armellini, figlia del musicista Leopoldo Armellini, attuale direttore del Conservatorio Pollini di Padova. Una carriera ancora tutta da costruire quella di Leonora, ma che ha già registrato notevoli successi: a soli 12 anni vince il suo primo concorso di pianoforte e oggi vanta la presenza a più di 500 concerti in tutto il mondo, da New York a San Pietroburgo, da Parigi a Londra. In ogni occasione però, si è detto che era merito del padre. Come nellultima occasione: Leonora ha vinto il concorso per il Conservatorio Pollini di Padova, dove è appunto direttore il padre, e questo ha innescato una serie di ferocissime polemiche, che promettono già reclami e richieste di accesso agli atti.
Il mese scorso il Conservatorio Pollini indice un concorso per docenti di Pratica e Lettura Pianistica/Pianoforte Complementare. È un corso di fascia pre accademica, tecnicamente un contratto di co.co.co. “Parliamo di 25 euro lora, per un massimo di 80 ore”, spiega Armellini per rispondere agli attacchi che in questi giorni stanno venendo un po da tutte le angolazioni. Al concorso si presentano 98 giovani intenzionati a cogliere questa opportunità, che non assicura sostentamento ma chi vive di pianoforte deve in qualche modo costruirsi un reddito. Viene istituita una commissione terza, facendo attenzione a escludere chi rientra fino al quarto grado di parentela con i candidati. I criteri di valutazione sono tre: attività artistica svolta, esperienza di insegnamento e titoli di studio. Tra tutti i 98 la spunta lei, Leonora Armellini, la figlia del direttore che nel Conservatorio di Padova ha anche la madre docente. Quarta arriva Sara De Ascaniis, anche lei figlia di due docenti del Pollini. Ma le critiche sono tutte per Leonora. “Questione di opportunità”, dicono i più.
“Dal punto di vista normativo e legale sono state rispettate le normative anti corruzione” evidenzia il padre Leopoldo. “La commissione era terza, nominata da un terzo. Mi è stato detto che la candidatura è inopportuna. E allora io chiedo a questi paladini della correttezza: mia figlia non può avvalersi dei propri diritti di cittadina italiana? Mia figlia, a 17 anni, prendeva laereo e andava da sola ad Amburgo a fare lezione con la sua insegnante. Una ragazza con una personalità del genere, a 26 anni, non può avere autonomia di scelta? Se io avessi cassato la sua domanda, avrei commesso reato”.
Ma allora, con un curriculum del genere e con esperienze simili allestero, come mai non ha fatto un concorso ad Amburgo? O a Milano? O a Roma? Insomma, perché proprio a Padova? “Evidentemente la sua città le deve essere interdetta”, sentenzia Armellini. Effettivamente la giovane ha un curriculum di indiscussa eccellenza. Domenica scorsa era a Varsavia, invitata a suonare al primo concerto di Chopin in occasione del centesimo anniversario dellindipendenza della Polonia. Ha suonato due volte al Quirinale e ha fatto una dozzina di dischi. Ma ora è semplicemente la “figlia di…”. Una delle tante.
“Ho limpressione che se non mi fossi candidato, nulla sarebbe successo” ripete il direttore del Pollini. “A Padova questa candidatura ha dato fastidio a molti. Pensare che ho sempre votato Pd, fino a che Franceschini non ha massacrato i beni culturali”. Ora ci sono dieci giorni di tempo per ricevere ricorsi e reclami. Tutti saranno presi in esame dalla commissione e, solo alla fine, la graduatoria sarà aggiornata. “Mi si spezza il cuore” continua e lo ha ripetuto nei giorni scorsi anche sul suo profilo Facebook. “Massacrate me ma lasciate stare mia figlia”.