Intervista col presidente di Eur S.p.A. Alberto Sasso, una società partecipata al 90% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e al 10% da Roma Capitale riguardo al successo della XVIII edizione della Fiera della piccola e media editoria e alla rivalorizzazione del territorio del quartiere EUR e di quello romano in generale.
Presidente Sasso negli ultimi anni la nuvola di Fuksas dell’Eur ha ospitato eventi importanti come quello della Ferrari, dell’Asus, della Huawei e congressi del calibro dell’IBA (International Bar Association) ed eventi culturali quali la XVIII edizione della fiera della media e piccola editoria. Esiste dunque una Roma che funziona da prendere come modello di riferimento?
A Roma il settore congressuale ha ampi margini di sviluppo e valorizzazione. I poli fieristici e congressuali necessitano di una visione di posizionamento precisa e di sistema, come i poli di Milano, Firenze e Bologna. L’esempio della Nuvola di Fuksas invece rappresenta un esempio virtuoso. Basti pensare che in tre anni è riuscita a triplicare il suo fatturato. È una Roma che di certo va sostenuta, ma che è in grado vendersi nel settore congressuale e in quei settori, come l’evento Più libri più liberi, dedicati alla collettività. È necessaria un’ipotesi di progettualità di lungo periodo che generi un’interferenza positiva. Inoltre, da architetto, è doveroso sottolineare la bellezza, la particolarità e la posizione strategica della nuvola rispetto ad altri poli congressuali, a motivazione del fatto che una valorizzazione del quartiere passa attraverso a strutture del genere. Altri esempi sono rappresentati dalle Torri progettate da Cesare Ligini e da La Lama. Il primo prevede insediamenti di grandi marchi del mondo industriale, il secondo l’apertura di un nuovo hotel. L’Eur va pensato come un Business district, elemento strategico per la città.
Lei è da tempo impegnato nel campo ambientale e fautore dell’esigenza di una riqualificazione del territorio per una città sostenibile. In che modo una nuova visione della città può rendere Roma più godibile per i cittadini e per i turisti?
L’Eur rappresenta una palestra ideale a Roma per fare esempi positivi, quelle best practices da cui anche le realtà più periferiche possono prendere spunto. Innanzitutto gli interventi fondamentali riguardano il sistema dei trasporti e il verde. La città deve essere reinterpretata. Un’idea necessaria nei trasporti è la mobilità intermodale che permette di raggiungere le destinazioni volute attraverso l’usi di diversi mezzi pubblici e sharing. Una modalità che se estesa può liberare anche il centro storico dall’intasamento causato dalla presenza eccessiva di automezzi. Dal punto di vista del verde il Municipio IX è il più verde della città. L’emergenza posta in essere dalla crisi climatica, le cui criticità più visibili nelle aree urbane sono le isole di calore e le bombe d’acqua, ha generato la necessità di liberare la città da superfici asfaltate inutili. Garantire una maggiore superficie permeabile e verde significa anche ridurre in modo importante la temperatura all’interno dell’area urbana, riducendo l’utilizzo di condizionatori.
Purtroppo però riguardo a questo argomento va segnalata una scarsa coscienza civica dei cittadini romani. Possono eventi come Più libri più liberi aiutare a creare una cultura civica più attenta e strutturata?
Certamente. Anzi l’amministrazione deve cogliere l’opportunità di investire in marketing sociale per potenziare la coscienza civica cittadina. Un esempio virtuoso proviene dalla Svizzera in cui spesso le pagine dei giornali dedicate alla pubblicità convenzionale sono occupate da marketing ad hoc riguardo alla sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Questo rappresenta un grande contributo al progresso della coscienza civile che è necessaria a cambiare radicalmente le cose.
Mario Bonito