“Sono senza parole: nelle piscine pubbliche non si può fare il bagno vestiti per chiare ed evidenti ragioni di tutela igienico sanitarie. È vergognoso che questo sia stato consentito con la scusa dei motivi religiosi a dei fedeli musulmani”. Ne parla (e indubbiamente stavolta a ragione), il vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna (oggi riunita per la seduta in aula) ed esponente della Lega Nord Fabio Rainieri, dopo quanto accaduto nella piscina Guatelli di Fidenza dove, alcune persone, con il permesso dei gestori dellimpianto (va precisato), sarebbero entrate vestite in acqua in quanto musulmane. Chiedendo di rivedere al più presto i regolamenti delle piscine di proprietà pubblica o privata, Rainieri ha quindi presentato un’interrogazione alla Giunta regionale affinché venga stabilito con precisione “il divieto di entrare in acqua con indosso vestiti diversi dai costumi da bagno”. Una regola a cui “non si può derogare per motivi religiosi” e che è diretta “a far rispettare i requisiti igienico sanitari negli spazi pubblici”. La vicenda è stata commentata anche dal capogruppo di Forza Italia Fidenza, Francesca Gambarini, che ha spiegato: “Ci si è stato riferito che qualcuno sarebbe entrato vestito in acqua alla piscina Guatelli, pare che sia stato concesso perché di fede musulmana. Se vero, si tratta di un episodio molto spiacevole e che costituirebbe un precedente. A nessuno deve essere consentito per nessun motivo di violare il regolamento della piscina. Non è concepibile che a una persona soltanto perché di fede musulmana sia consentito di fare ciò che vuole in spregio alle più semplici regole di igiene e civiltà”.
M.