“Abbiamo davanti a noi una grande sfida e una grande opportunità: la ripartenza dell’Italia avverrà se saremo capaci di dare concretezza a quella visione di futuro che nel piano della Next Generation Eu abbiamo saputo disegnare”. Così la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, in un contributo video inviato al Festival del lavoro, la manifestazione organizzata dai consulenti del lavoro che ha preso il via oggi in modalità telematica. Un percorso, per la ministra, che vede come “primo strumento il lavoro”. “Un lavoro – rimarca – che si sappia rinnovare e abbia la capacità di essere inclusivo. Occasione per esprimere quella piena cittadinanza a cui sono chiamati le donne e gli uomini del nostro Paese. Quel diritto sancito dall’articolo 4 della nostra Costituzione e quel dovere riconosciuto a ciascuno di noi di concorrere al bene di tutti, al bene della nostra comunità”. E per Bonetti “restituire protagonismo a uomini e donne del nostro Paese significa questo: significa metterli nelle condizioni di potere realizzare se stessi, i propri desideri, le proprie ambizioni, di potere realizzare un sogno grande che è quello del nostro Paese: rendere il futuro dei nostri figli, delle nuove generazioni migliore di quello di oggi”, conclude.
“Abbiamo vissuto momenti drammatici da cui abbiamo imparato che a volte serve cambiare alcune regole del gioco. Tra queste quelle che regolano in particolare il lavoro femminile. Serve un’azione positiva per il lavoro femminile e su questo siamo impegnati con la strategia nazionale della parità di genere che vedrà il tema del lavoro come cardine centrale. Siamo impegnati nella progettazione del Pnrr, della messa in atto delle azioni che sono previste, in particolare per includere maggiormente quelle energie femminili che vanno valorizzate come elementi costitutivi della nostra democrazia e ancor più necessari per attivare un reale sviluppo del Paese”, sottolinea.
Per Bonetti, “oggi significa formare le donne alle nuove competenze, in particolare nell’ambito delle materie Stem, nel mondo del digitale”. “E ancora serve investire in imprenditoria femminile, con azioni del tutto innovative ed è quello che faremo con un fondo dedicato all’imprenditoria femminile. Serve riconoscere che le politiche per la parità di genere sono politiche di sviluppo”, aggiunge. E la ministra ricorda che “il piano già in sè prevede un aumento significativo dell’occupazione femminile ma ancor più disegnerà un mondo, quello che partirà dal 2026, in cui finalmente le donne saranno portate a vivere esperienze e ruoli di leadership in tutti i settori, anche in quelli che le vedono maggiormente escluse quale quello della digitalizzazione, delle tecnologie e delle infrastrutture”. “E’ un piano che ridisegna un Paese più forte e solidale, capace di restituire possibilità concreta a ciascuno di noi di esprimere la propria creatività e di metterla a servizio di tutti”, conclude.