(Adnkronos) –
Il prossimo 15 maggio la Festa dei Ceri a Gubbio si farà, anche se al tempo del Covid si svolgerà probabilmente con qualche modifica rispetto alla secolare tradizione. “Per questo abbiamo già rimesso in moto tutta la macchina organizzativa. Il lavoro da fare è molto, ma non ci spaventa”, ha annunciato Giuseppe Allegrucci, il presidente dell’Università dei Muratori, Scalpellini e Arti Congeneri, depositaria della Festa dei Ceri.
Dopo due anni di stop è ripartita, dunque, l’organizzazione della manifestazione che si tiene il 15 maggio di ogni anno dal 1160 in onore del patrono della città di Gubbio, Sant’Ubaldo. “Da mesi stiamo lavorando per centrare l’obiettivo di tornare a svolgere la Festa del popolo eugubino – spiega all’Adnkronos il sindaco Filippo Mario Stirati – La Festa dei Ceri tradizionalmente apre il calendario delle grandi manifestazioni italiane del folclore e per questo assumerà anche una forma di test per gli analoghi eventi svolti sempre con le macchine portate a spalla in altre città italiane”.
Il piano per la sicurezza della Festa dei Ceri 2022 è stato già consegnato al prefetto e al questore di Perugia e alla presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. In base ai diversi scenari legati all’evoluzione della pandemia da Covid, sono indicate una serie di soluzioni logistiche per celebrare la Festa di Gubbio. “Nel nostro piano della sicurezza sono prefigurati tutti i possibili scenari”, ha precisato il sindaco, che è anche in contatti con tutti gli altri sindaci delle città che ospitano importanti manifestazioni folcloriche, da Siena a Viterbo, in una sorta di coordinamento.
Domani, sabato 12 febbraio, il sindaco Stirati avrà un primo incontro (in videoconferenza) con i parlamentari umbri e con la presidente della Regione Tesei allo scopo di illustrare il piano della sicurezza predisposto dal Comune con la collaborazione delle associazioni eugubine, a partire dall’Università dei Muratori, Scalpellini ed Arti Congeneri.
“A Gubbio c’è una spinta enorme di tutta la città per ripartire con la Festa dei Ceri che non è solo il cuore della nostra identità – chiarisce il sindaco – ma uno dei simboli della nostra regione. Noi vogliamo fare da apripista per il ritorno in presenza delle grandi feste di popolo in piazza”.