Home ATTUALITÀ Ferragni: “Non so cosa sta succedendo”

    Ferragni: “Non so cosa sta succedendo”

    “Non so cosa sta succedendo al mio fisico, sono stata malissimo”, afferma Chiara Ferragni tornando su Instagram Stories e riprendendo a informare i suoi follower sulla sua vita privata e sugli eventi lavorativi.

    “Ieri sono stata malissimo e sono rimasta tutto il giorno a letto, il che è strano perché anche settimana scorsa sono stata quattro giorni a letto a casa. Sono stata super influenzata”, spiega in italiano e in inglese Ferragni che si trova ad Atene per un evento del suo brand. “Sono stata bene nel weekend e di colpo sono tornata a stare male”.

    Aggiornamento ore 6.44

    Da tempo, come ha dichiarato lei stessa, aveva smesso di rivolgersi ai fan nelle Instagram Stories: “Mi mancava, voglio tornare a farlo”.

    La procura di Milano intanto ha chiuso le indagini per Chiara Ferragni. L’influencer, indagata per truffa per la vicenda dei panettoni e delle uova di Pasqua, rischia il processo.

    La procura ha notificato l’avviso di chiusura indagini, oltre che per l’imprenditrice digitale, anche per l’ex braccio destro Fabio Damato, la manager Alessandra Balocco e l’imprenditore Francesco Cannillo per i reati di “truffa continuata e aggravata” in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas, Limited Edition Chiara Ferragni’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate (Pasqua 2021 e 2022)’.

    Aggiornamento ore 9.05

    Le indagini “hanno permesso di ricostruire la pianificazione e diffusione di comunicazioni di natura decettiva, volte a indurre in errore i consumatori in ordine al collegamento tra l’acquisto dei prodotti pubblicizzati e iniziative benefiche” si legge nella nota della procura. La chiusura indagini è l’atto che precede l’eventuale richiesta di processo.

    “Chiara Ferragni ha fiducia nel lavoro della magistratura e che la sua innocenza venga acclarata quanto prima” dicono i difensori di Chiara Ferragni, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana. “Riteniamo che questa vicenda non abbia alcuna rilevanza penale e che i profili controversi siano già stati affrontati e risolti in sede di Agcm. Avvieremo al più presto un confronto con i pubblici ministeri e confidiamo in una conclusione positiva della vicenda”.

    aggiornamento ore 12.31