”I femminicidi non fanno registrare variazioni significative, tuttavia 50 episodi nel 2020 e 23 dall’inizio dell’anno restano un numero inaccettabile per una società progredita”.
Un’affermazione senz’altro condivisibile quella pronunciata stamane dal comandante generale dei carabinieri, Teo Luzi, nell’ambito dell’audizione tenuta in Commissione parlamentare di inchiesta, relazionandosi sia sul fenomeno delle mafie, che sulle altre associazioni criminali.
Del resto, il ‘femminicidio’, e più in generale la violenza nei confronti delle donne, nel nostro Paese sono reati che hanno assunte dimensioni non preoccupanti, ma ‘mostruosi’.
Basti pensare che, soltanto nel corso del primo trimestre di questo 2021, le denunce alle quali sono poi state applicate le procedure del cosiddetto ‘codice rosso’, sono state ben 11mila. Roba da far accapponare la pelle solo a pensarci.
Infatti, ha poi aggiunto il comandante generale dell’Arma, sono notevolmente aumentate anche “le condotte di maltrattamento ai danni di donne”.
Come dicevamo, ha proseguito Luzi, “Le denunce cui sono applicate le procedure del cosiddetto ‘codice rosso’ sono aumentate nel 2020, nei mesi corrispondenti al primo lockdown. Nel primo trimestre di quest’anno contiamo già 11.000 casi’’.
Numeri agghiaccianti ma, purtroppo, è anche vero che molto spesso, alcune di quante poi divenute ‘vittime’ delle violenze maschili, avevano più volte denunciato e chiesto aiuto…
Max