“Se il Ddl Zan diventerà legge, il primo soggetto ad essere denunciato in base alle nuove disposizioni normative sarà proprio Fedez”. Lo annuncia il Codacons, che “sostiene pienamente il disegno di legge contro le discriminazioni di genere”, e ricorda “la carrellata di canzoni dal contenuto omofobo pubblicate da Fedez negli anni. Tra il 2006 e il 2020 il rapper ha scritto e pubblicato diversi brani al cui interno si riportano posizioni o frasi di chiaro stampo omofobo, più volte finite nel mirino delle associazioni per i diritti degli omosessuali -sostiene il Codacons- Canzoni per cui Fedez non sembra essersi mai realmente scusato, limitandosi a giustificare i suoi testi con la giovane età in cui gli stessi sono stati scritti”.
“Oltre alla già citata ‘Tutto il contrario’ del 2011 in cui si bullizza Tiziano Ferro per il suo coming out -affonda il Codacons- ci sarebbero altri brani anti-gay, come ‘Canzone da gay’ (2006) dove afferma: ‘Io lo so che ti piaccion le canzoni da gay, devo farle perché a te piacciono. Io lo so che ti piaccion le canzoni da gay, più ti guardi allo specchio più ti credi una lei. Poi ti chiedi perché faccio le canzoni da gay, perché senza di te io come camperei?’”. L’associazione non si ferma qui: “Nel brano ‘Ti porto con me (2011)’ dice ‘Non fare l’emo frocio con lo smalto sulle dita -cita il Codacons- e ne ‘Le feste di Pablo (2020) ‘Pablo sei un pacco, tipo tipa con la sorpresa’”.
“Tra molti si solleva il sospetto che la trasformazione di Fedez da rapper omofobo a difensore del Ddl Zan sia una abile strategia di marketing finalizzata ad acquisire consensi pubblici e, quindi, incrementare le proprie entrate economiche -prosegue il Codacons- Siamo certi non sia così, e per questo invitiamo oggi Fedez a ritirare i brani in questione e scusarsi pubblicamente con la comunità Lgbt per la gravità dei contenuti delle sue canzoni. Se ciò non avverrà, quando il Ddl Zan diverrà legge il primo denunciato dal Codacons per discriminazioni di genere sarà proprio Fedez”, conclude l’associazione.