“C’è molto ottimismo sul futuro dell’Italia grazie all’attuale governo Draghi che ha messo in campo politiche per il rilancio con il sostegno dell’Unione Europea. Siamo davanti a un momento di svolta per l’economia italiana. La crescita non è sicura ma c’è tanto potenziale inespresso, che potrà essere sfruttato anche per i giovani”. Così il premio Nobel per l’economia Michael Spence nella conferenza stampa di presentazione della quinta edizione di Fattore R, il Romagna Economic Forum (Rimini 15 ottobre), avvenuta questa mattina nella sede di Assolombarda.
Il Nobel, sollecitato dai giornalisti, ha toccato diversi punti d’attualità a partire dal tema della previdenza. “Gli investimenti pubblici nei beni immateriali sono fondamentali. In Italia devono essere messi in relazione al debito che è molto alto, il 160% del Pil, tuttavia non è con l’austerità che si può intervenire. Riguardo il sistema pensionistico penso che una riforma sia necessaria alla luce dell’invecchiamento della popolazione, tuttavia è altrettanto importante alleggerire la tassazione sul costo del lavoro nelle imprese”.
Infine, lo sguardo verso la Romagna, alla luce della ricerca EY-Luiss BS che sarà presentata a Rimini. “La ricerca mostra come la Romagna è uscita bene dalla pandemia grazie alla resilienza delle aziende che hanno saputo rispondere alle difficili situazioni. Tra le aree di eccellenza in Romagna c’è l’agricoltura che ha subito meno danni e ha continuato a fornire prodotti di qualità. Il turismo invece ha subito maggiori danni per la limitazione dei movimenti, malgrado ciò ha mostrato una grande resilienza, nonostante una certa frammentazione di sistema. Il successo in futuro è riservato a chi è ben connesso, ai movimenti, e alle regioni aperte ad aziende dinamiche, sostenibili, aperte ai giovani con la capacità di attrarre talenti”. Il finale è sul futuro dell’economia romagnola: “Penso che lo slogan del futuro in Romagna deve essere: ‘Piccolo è bello, ma solo se connesso’”.
L’intervento di Spence è avvenuto questa mattina nel corso della presentazione della quinta edizione di Fattore R in programma al Grand Hotel di Rimini venerdì 15 ottobre. Il Romagna Economic Forum chiama a raccolta istituzioni, economisti, imprenditori per “disegnare” il proprio futuro, con il contributo speciale del premio Nobel per l’Economia (anno 2001) l’americano Michael Spence. Conosciuto per i suoi studi sull’economia dell’informazione e la leadership nella crescita economica – e già vincitore del prestigioso “John Kenneth Galbraith Prize” per l’eccellenza nell’insegnamento ad Harvard – Spence partirà da un’ottica internazionale per contestualizzare il focus sull’economia della Romagna. Il tutto alla luce di uno studio realizzato da EY e Luiss Business School sui distretti della Romagna.
Tre i distretti presi in esame dall’analisi: alimentare, turismo, calzaturiero di alta moda. Sono tre settori chiave nel contesto Romagna che hanno notevole peso anche in ambito nazionale. E proprio per la loro valenza nel sistema Italia assurgono a emblema di un territorio che vuole ripartire a seguito della pandemia con annessi lockdown. Anticipando alcuni dati dello studio, il settore alimentare nel primo trimestre 2021 ha visto crescere le esportazioni con un +9,2%, con Ravenna a trainare le province con un +25,7%, dato tra i migliori di tutta l’industria alimentare italiana1. In deciso rialzo anche il distretto dell’alta moda che ha in San Mauro Pascoli il suo epicentro di eccellenza. Dopo un 2020 in sofferenza (-22,7% export), l’anno si è aperto con numeri in crescita +19,4%.
L’analisi delinea anche alcune azioni per promuovere strategie territoriali di rilancio a sostegno della competitività, per l’attrazione degli investimenti da parte di imprese nazionali o estere, per rafforzare la logica organizzativa e di rete delle filiere. Quattro sono le parole chiave per la crescita della Romagna: formazione e università, ecosistema delle startup e innovazione; digitalizzazione e sostenibilità; rilancio delle infrastrutture.
Il lockdown, commenta Alberto Rosa, Partner EY, Responsabile per l’Emilia-Romagna, “ha avuto impatti negativi sui principali settori economici romagnoli quali alimentare, turismo e calzaturiero. Si tratta di comparti in cui la Romagna presenta realtà di alto livello come la filiera alimentare di Ravenna e Forlì-Cesena, la riviera di Rimini e provincia, il distretto calzaturiero di San Mauro Pascoli. Proprio da queste filiere, e dalla resilienza che hanno dimostrato, siamo partiti per elaborare la nuova analisi EY-Luiss BS con l’obiettivo di dare un nuovo slancio nel medio-lungo periodo al territorio romagnolo e non solo, e realizzare una strategia di ripresa e sviluppo che passi attraverso innovazione e formazione, sostenibilità, infrastrutture, digitalizzazione”.
Giunto alla quinta edizione, il Romagna Economic Forum è organizzato da Cesena Fiera, EY, Confindustria Romagna e BPER Banca, con la compartecipazione della Camera di Commercio della Romagna e Città Romagna, corporate partner Technogym, il supporto di Confcommercio cesenate e media partner Natlive. Momento centrale nella riflessione della Romagna, nelle edizioni passate hanno preso parte i premi Nobel per l’economia Joseph Stiglitz (2001) ed Eric Maskin (2007), insieme a personaggi di primo piano nel panorama internazionale come l’economista francese Jean-Paul Fitoussi e nazionale come l’attuale Ministro Enrico Giovannini, gli economisti Lorenzo Bini Smaghi, Carlo Cottarelli e Veronica De Romanis, insieme a numerose altre personalità dell’imprenditoria e del mondo accademico.
Fattore R da cinque anni, commenta Renzo Piraccini, Presidente di Cesena Fiera, “è un momento di confronto e proposta sulle tematiche economiche del territorio romagnolo. Imprenditori e istituzioni sempre di più sono alla ricerca di momenti di condivisione per fotografare lo stato dell’arte e volgere lo sguardo al futuro. Quest’anno, per il momento particolare che stiamo vivendo, il focus si allarga al contesto nazionale, sempre alla presenza di autorevoli personalità”.
“Ci riempie di orgoglio la possibilità di ospitare la quinta edizione di Fattore R in presenza a Rimini. Il Romagna Economic Forum vuole essere un caposaldo della ripartenza poiché mette a confronto in un unico evento istituzioni, imprenditori, economisti e accademici. È la Romagna che sa fare squadra, è la Romagna che supera i suoi steccati e volge con fiducia lo sguardo al futuro”, sottolinea Lorenzo Tersi consigliere di Cesena Fiera con delega Fattore R.
Quando Fattore R è nato, 5 anni fa, rileva Paolo Maggioli presidente Confindustria Romagna, “era una bella suggestione: oggi il nostro territorio è cresciuto, nonostante tutte le difficoltà e gli imprevisti, e con esso è cresciuta anche la manifestazione. Segno che la Romagna ha tutte le carte per puntare in alto, per fare quel salto che la renda più competitiva e la affermi tra le zone più avanzate d’Europa. Per questo la nostra associazione ha lanciato il progetto Città Romagna, con proposte che possono concretamente far crescere la nostra terra, trasformandola in un’area metropolitana all’avanguardia. Siamo convinti che il potenziale ci sia tutto: per sprigionarlo è imprescindibile partire dal principale gap che imprenditori e cittadini scontano da decenni, quello infrastrutturale. Mobilità, sostenibilità, formazione, welfare e un assetto istituzionale moderno sono le chiavi per fare della Romagna il territorio del futuro”.
“Abbiamo scelto – sottolinea Stefano Rossetti, Vice Direttore Generale Vicario Bper Banca – di essere ancora una volta partner attivi di questa importante iniziativa perché siamo convinti che sia necessario tenere vivo il confronto su presente e futuro della Romagna, rafforzando la funzione di osservatorio privilegiato della realtà socio-economica che ‘Fattore R’ svolge da alcuni anni. L’occasione sarà utile per approfondire i temi centrali della fase di ripresa economica ormai avviata, che il territorio affronta dimostrando reattività e dinamismo. Avremo anche l’opportunità – continua Rossetti – di analizzare il ruolo fondamentale svolto dal sistema bancario a sostegno di imprese e famiglie nei momenti più difficili, e per delineare gli sviluppi futuri della nostra attività in rapporto al sistema economico, con lo sguardo costantemente rivolto all’innovazione e allo sviluppo sostenibile”.
Come nelle precedenti edizioni, sottolinea Alberto Zambianchi, presidente Unioncamere Emilia-Romagna, “Fattore R rappresenta una occasione importante per incontrare personalità di prestigio e scambiare una riflessione approfondita sulla situazione economica nazionale con una attenzione specifica rivolta alla Romagna. Complessivamente la Romagna è tra i territori europei più performanti, un’area di eccellenza che, grazie alla sua imprenditoria, può superare più velocemente la crisi. Innovazione e ricerca, infrastrutture e digitalizzazione, formazione e orientamento: sono certamente le linee primarie su cui investire nella direzione di un modello sociale ed economico che valorizzi le competenze e premi il valore, in un’ottica di responsabilità sociale che coinvolge tutti gli attori, pubblici e privati. Così che crescano la competitività delle nostre imprese e l’attrattività dei nostri territori”.
Enrico Manaresi, responsabile comunicazione Technogym: “Ci riconosciamo nei valori di Fattore R per lo sviluppo del territorio. Technogym è un’azienda internazionale con radici ben salde in Romagna. Oltre al nostro business, da anni lavoriamo al progetto Wellness Valley per creare in Romagna il primo distretto al mondo sul benessere e la qualità della vita con benefici economici e sociali in termini di salute della popolazione”.