Non sempre le grandi aziende sono propense ad assumere stagisti, e quando lo fanno spesso non vengono affidate loro mansioni di particolare importanza, un po per mancata fiducia, un po a causa della giustificata mancanza di competenze. Non sembra essere il caso di Big G, anche se visti gli ultimi risultati e constatando cosa è riuscito a combinare uno stagista di Google, probabilmente anche il colosso di Internet potrebbe rivedere la sua politica in merito.
Secondo il Financial Times, infatti, uno stagista di Google avrebbe toccato qualcosa che non avrebbe mai dovuto toccare, e il risultato è stato un danno economico incredibile per la società di Mountain View: la più grande azienda informatica del mondo avrebbe perso qualcosa come 10 milioni di dollari in un colpo solo.
Tutto è accaduto durante un corso di formazione incentrato sui sistemi pubblicitari del gigante del web. Gli stagisti, davanti un computer, si trovano di fronte ad una simulazione di dove sono inseriti gli annunci di Google. Purtroppo, non tutti gli stagisti. Infatti, uno di loro non si rende conto di essere, per sbaglio, sulla piattaforma reale dellazienda, e non in quella simulata. Ad ogni stagista di Google viene richiesto di simulare lacquisto di spazi pubblicitari su siti Web ed essi procedono, tutti, anche quello che ha davanti la piattaforma reale. Così, per sbaglio, lacquisto lo stagista di Google lo fa davvero. Allimprovviso, su molti schermi di laptop e smartphone australiani e americani è comparso uno strano rettangolo bianco e giallo. Lo stagista, a sua insaputa, ha messo online un annuncio falso, che è rimasto lì per circa 45 minuti. Il tempo è denaro, si sa, e lerrore sarebbe costato a Google 10 milioni di dollari, secondo la ricostruzione del Financial Times, confermata anche da Alphabet.
Secondo alcuni media, lerrore sarebbe stato commesso da un dipendente e non da uno stagista di Google, fatto sta che il problema sta nella facilità con cui un tale errore potrebbe essere successo a una delle più importanti aziende al mondo. Difficile comunque accorgersi che la piattaforma in questione non fosse la simulazione, ma la pagina vera. Ci si interroga invece sul destino dello stagista di Google, che avrebbe preferito sicuramente di restare nellanonimato.