Come riferiamo in un’altro articolo, l’Europa è abbastanza preoccupata dagli effetti delle crisi economica in atto e dunque, si spera (che sia Mes, Recovery, Peep, o qualsiasi altra ‘sigla’), che quanto prima arrivino questi benedetti fondi. Anche perché, se anche fossero da Recovery fund, come continua ad invocare il premier Giuseppe Conte, non arriverebbero comunque prima dell’autunno. Nel frattempo, occupazione in primis (scatterà infatti la possibilità di poter licenziare), come abbiamo spiegato, saranno tantissimi i problemi economici interni al Paese da affrontare.
Assodato quindi il ‘ritardo a prescindere’ dei fondi a sostegno da parte dell’Europa (cmq ancora tutti da decidere), per ottemperare ad una serie di ‘fabbisogni’ che altrimenti lascerebbero scivolare il Paese verso ‘reazioni sociali’, il governo di appresta nuovamente ad uno scostamento di bilancio. Proprio in virtù dell’allungarsi dei tempi di arrivo dei fondi, tanto più è stata maggiorata l’entità della cifra: dunque non i 3 miliardi che per altro il governo ha già ‘offerto’ ai Comuni ma, sembrerebbe, una cifra che varia fra gli 8 ed i 10 miliardi i quali, se riferiti al 2020, porterebbe all’ok da parte di Bruxelles.
Uno ‘scostamentone’ che, per essere approvato dalla Camera, dovrà prima passare per il Cdm atteso per il 25 giugno, quando ‘toccherà’ anche al dl semplificazioni.
Dal canto suo Laura Castelli, viceministra al Mef , ha ribadito che ”Lo dico da mesi, sono risorse indispensabili per andare avanti e serviranno a finanziare, oltre agli enti locali, turismo, artigianato, commercio e, naturalmente, la scuola, così da assicurare la ripartenza dell’anno scolastico a settembre. Sono soldi che servono subito, prima della manovra, per concludere così l’anno 2020”.
Max