Adottata in merito alla proposta determinata dal Mef, dal Mise e dal Mit, e stilato insieme ai ministri dell’Interno, della Difesa, degli Esteri e della Giustizia, ecco la bozza di Dpcm sul Golden Power, in queste ore al vaglio del Consiglio di Stato.
In sostanza, è una sorta di scudo che, attraverso 21 pagine e 15 articoli, lo Stato pone ai beni ed alle infrastrutture strategiche, scrive l’agenzia di stampa AdnKronos – che l’ha letto in anticipo – “contro il rischio di scorrerie estere”.
In particolare, il Dpcm è rivolto ai settori energetici, della salute, dell’energia, di accesso (e controllo) di dati e informazioni sensibili, del settore finanziario (contemplati anche quello creditizio e quello assicurativo), intelligenza artificiale e robotica, infrastrutture e tecnologie aerospaziali non militari, approvvigionamento di fattori produttivi nel settore agroalimentare.
Max