Divieti, contapersone, mascherine obbligatorie, passeggeri dei bus ridotti a un quarto della capienza massima. I trasporti di Roma si preparano alla Fase 2. In vista del 4 maggio proseguono i test per limitare gli ingressi e monitorare i flussi dei passeggeri per fasce orarie, sia nelle stazioni metro che a bordo di alcune linee bus.
Dovrebbero essere i vigili a verificare – sempre secondo le proprie forze – il rispetto delle prescrizioni, perché Atac ha scritto nero su bianco che è impossibile “che siano le aziende di trasporto pubblico locale a farsi carico dell’onere di verificare il distanziamento e l’utilizzo delle mascherine in capo ai passeggeri”.
“Si tratterebbe – precisa Atac – di effettuare controlli su un parco mezzi circolante pari a 1.400 macchine e 8.000 fermate, oltre ai treni delle metropolitane e Ex Concesse e relative stazioni, su tre turni. E’ evidente l’impossibilità di rendere questo tipo di prestazione a causa della rilevante quantità di personale aggiuntivo, stimabile in 5.000 persone, che si renderebbe necessario”. Per il prossimo 4 maggio, Atac “sta organizzando dei presidi di contingentamento dei passeggeri nelle stazioni di maggiore afflusso delle metropolitane e ferrovie di competenza e, presso i capolinea bus e tram, sta sviluppando presidi di informazione alla clientela per illustrare le nuove modalità di trasporto che si stanno definendo in queste ore. A tal fine l’azienda si sta attivando per riallocare personale attualmente sospeso dal lavoro e in cassa integrazione”.