Home ATTUALITÀ BREAKING NEWS Fase 2, ecco le richieste che i sindaci italiani hanno inviato a...

    Fase 2, ecco le richieste che i sindaci italiani hanno inviato a Conte per ripartire dal 4 maggio

    Come sa, noi Sindaci, fin dall’inizio di questa emergenza, abbiamo garantito collaborazione al Governo con senso di responsabilità e in un sincero spirito di solidarietà tra istituzioni, che riteniamo doveroso. Oggi, confermando la nostra leale collaborazione, rivendichiamo alcune misure che riteniamo indispensabili per avviare la fase due, per una ripartenza vera, che non lasci indietro nessuno. E lo facciamo con la nostra abituale concretezza”.

    Inizia così una lunga lettera che i sindaci italiani hanno indirizzato al premier Conte (che dalle 15 sarà appunto al lavoro nella cabina di regia), chiedendo “misure indispensabili” con le quali affiancare il via alla fase 2.

    “Vogliamo sapere quali attività riapriranno”

    Una missiva all’interno della quale c’è il documento stilato dai sindaci dei Comuni capoluogo di Città metropolitane (Anci), articolato da una serie di richieste. Su tutte, la richiesta di poter apprendere – prima del 4 maggio –  con esattezza quali attività riapriranno, così da potersi organizzare per tempo intervenendo sui diversi settori collaterali come  la mobilità ed il trasporto e, non ultimo, potendo anche gestire di conseguenza gli orari di uffici ed esercizi e, rispettando le norme, anche l’eventuale riapertura di parchi, aree attrezzate, e giardini.

    Ecco le richieste che l’anca ha inviato al governo

    Mascherine – I sindaci attendono principalmente “indicazioni chiare sul corretto utilizzo delle mascherine alla popolazione e ai lavoratori, assicurando disponibilità nelle farmacie ad un prezzo fisso calmierato”.

    Scuole – Poi, la richiesta di “coinvolgere direttamente i Comuni nella definizione delle misure e delle regole necessarie per una riapertura delle scuole in piena sicurezza per i bambini e i ragazzi”.

    Imposte e risorse – Così come, di poter  “assicurare ai comuni e alle città metropolitane risorse congrue per la spesa corrente, con particolare riferimento all’azzeramento dell’imposta di soggiorno, dell’imposta di occupazione del suo pubblico e alla forte riduzione della Tari”.

    Bonus spesa ed affitto – Ed ancora, “rifinanziare i cosiddetti buoni spesa già erogati dai Comuni e assegnare ai Sindaci un plafond di risorse per il sostegno al reddito strettamente legato agli effetti sociali ed economici dell’emergenza. Prevedere strumenti normativi e finanziari per il sostegno agli affitti commerciali domestici”.

    Una quota dai fondi Ue – Infine, “prevedere che nell’ambito della liquidità che sarà resa disponibile dall’Ue all’Italia con gli strumenti finanziari straordinari una quota parte sia assegnata ai Comuni e alle Città metropolitane”.

    Trasporti – Capitolo a parte i trasporti, per i quali l’Anci si aspetta un “integrale sostegno finanziario al trasporto pubblico locale, inclusi i minori ricavi da perdita della bigliettazione e incentivi sulla micro mobilità elettrica, semplificazioni per la realizzazione di piste ciclabili”.

    Opere pubbliche e burocrazia – Ma non solo. Nel documento, spicca anche la richiesta di “puntare decisamente e senza indugi per la ripresa degli investimenti pubblici sui Comuni e sulle città metropolitane, e di riconoscere ai sindaci poteri straordinari di natura commissariale per la realizzazione di opere di valore superiore a 1 milione di euro e una decisa semplificazione delle regole in materia di appalti di lavori e servizi. Prevedere, inoltre un finanziamento autonomo della funzione fondamentale delle Città metropolitane in materia di sviluppo economico e produttivo attribuita dalla legge statale”.

    Spese igienico sanitarie – Infine, chiede ancora il documento stilato dai sindaci: “Per le eventuali risorse assegnate alle Regioni, oltre a quelle già attribuite con precedenti provvedimenti, i sindaci chiedono che queste siano vincolate ad attività strettamente legate all’emergenza quali acquisto dpi per servizi essenziali e per popolazione, sanificazione uffici pubblici e spazi città, assistenza socio-sanitaria”.

    Attività produttive – La lettera chiude con un’ultima richiesta: “migliorare il coordinamento delle misure di sostegno economico per i numerosi settori produttivi colpiti duramente dall’emergenza in modo da assicurare a tutti liquidita in tempi rapidi ed effettivo sostegno con particolare attenzione al settore turistico e balneare”.

    Max