Nell’epoca del coronavirus, nulla è più come prima. Pur nel caos che è venuto fuori circa la definizione dei congiunti e i limiti attorno a cui edificare la categoria dentro cui dunque, in questa famigerata Fase2, poter catalogare i legami affettivi che potremmo andare a trovare, arriva una piccola apertura di chiarezza quanto alla obbligatorietà della autocertificazione.
Come noto, anche nella Fase 2 dovremo continuare a compilare l’autocertificazione e inserire tutti i dati necessari relativi alla motivazione dello spostamento. Tra questi comparirà anche la dicitura relativa ai congiunti ma attenzione: nell’autocertificazione per la fase 2 non sarà necessario inserire nome e cognome dei congiunti.
Nella fase due continuerà sì ad esser necessario mostrare l’autocertificazione per uscire. Ma se permane la poca chiarezza circa chi siano davvero tutti i ‘congiunti’, e mentre si fa largo la possibilità di poter usare lo stesso modulo, si fa ancor più spazio la possibilità che i cittadini non siano obbligati a inserire le generalità di parenti e amici.
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La questione dei congiunti è venuta fuori dall’ultimo dpcm firmato domenica scorso, ed è ancora poco chiara. Una spiegazione potrebbe arrivare nelle faq che dovrebbero arrivare sul sito della Presidenza del Consiglio, per chiarire una volta per tutte chi siano i congiunti a cui ogni cittadino, su tutto il territorio nazionale, può far visita, sempre con la mascherina e mantenendo una distanza di almeno un metro.
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Un’altra ipotesi è che il premier corregga il testo del dpcm prima che sia pubblicato in Gazzetta Ufficiale per chiarire con esattezza la lista degli “affetti stabili”.
Le norme entreranno in vigore il prossimo 4 maggio, e non si sa ancora come verrà superata l’impasse sul termine e se verrà dato spazio piuttosto alla responsabilità degli italiani, che per uscire dovranno sempre esibire un’autocertificazione, per non incorrere in sanzioni.
Come fatto intendere dal ministero della Salute, per ‘congiunti’ si intendono i fidanzati, che si vanno a sommare alle categorie indicate dall’articolo 307 del codice penale ovvero:
Per alcuni, rientrerebbero anche gli amici: “Anche un’amicizia può essere un affetto stabile, come un fidanzato – ha detto il viceministro alla Salute Sileri in un’intervista – se è considerato un amico vero e non è una scusa. Se io incontrassi un amico caro ora, dopo tre mesi, lo abbraccerei e ci scapperebbe pure una lacrimuccia. Serve il buonsenso, questo è un periodo di transizione, servono le regole per far capire che non è un liberi tutti”.
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Dunque secondo una interpretazione logica della questione, potrebbe non esserci un nuovo modulo dell’autocertificazione per andare in giro, perché i cittadini non dovranno comunque inserire le generalità di parenti e amici.
Sarà il Viminale con una circolare a far luce sui dubbi legati alle nuove norme e alle modalità di compilazione dell’autocertificazione, pare, entro il primo maggio. Pare, che al momento del controllo delle forze dell’ordine basterà barrare la voce ‘assistenza ai congiunti‘, anche se non ci sono motivi di urgenza.
Secondo altre interpretazioni, invece, ala fine il modulo dell’autocertificazione cambierà ancora una volta.
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