Anche nel mondo dei farmaci – con un’accelerazione in pandemia – si è diffuso l’home delivery, cioè la consegna del prodotto a domicilio rapida, in giornata, attraverso piattaforme terze che raccolgono più farmacie vicino casa, un sistema diverso dal sito di e-commerce della farmacia stessa, che recapita il pacco tramite corriere anche in tutta Italia, in più giorni. Altroconsumo Insalute di aprile 2021 dedica un’inchiesta, i cui risultati saranno inviati anche alle istituzioni di riferimento, a questo servizio che “funziona” ma per il quale servirebbero “norme più chiare”.
“Abbiamo provato a fare degli ordini a Roma, Napoli e Milano attraverso questi servizi: Consegnefarmaci.it, Comqura.it, Pharmap.it, Pharmercure, Pharmaprime e Glovo. Inoltre, visto che anche le farmacie stesse, oltre a sbarcare su queste piattaforme terze, si sono organizzate con il loro di home delivery, abbiamo fatto alcune prove anche con l’app di Lloydsfarmacia (dal sito fanno e-commerce tradizionale e non consegna a domicilio), con Farmaciaigea.com (Roma) e Detommasis.it (Napoli) via telefono, come indicato sul sito, su cui hanno anche un classico e-commerce, che consegna in alcuni giorni. E questa ambiguità tra home delivery e e-commerce del settore farmaceutico è proprio uno dei nodi affrontati nell’articolo”, spiega Altroconsumo.
“Il servizio delle piattaforme di delivery provate – continua Altroconsumo – non è stato sempre perfetto, ma in generale funziona ed è molto comodo: pensiamo alle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria o a chi non si può spostare per ragioni di salute, magari perché è in isolamento e ha bisogno di ricevere a domicilio i farmaci prescritti dal medico per il Covid, in caso di necessità, ricordiamo anche i servizi per la consegna a domicilio di medicinali di Federfarma e Croce Rossa, gratuiti per i soggetti fragili e per chi è positivo al Covid. Le piattaforme sono eterogenee: si va da quelle che hanno una vetrina di prodotti a quelle che prevedono un form, il telefono o whatsapp per gli ordini, fino ad altre in cui inserisci il tuo indirizzo e ti compare la lista delle farmacie vicine che consegnano tramite un fattorino”.
“I tempi di consegna sono rapidi, in giornata – prosegue Altroconsumo – e si può scegliere anche una fascia oraria. Non sempre però, nelle nostre prove, c’è stata puntualità. E il ritardo, anche di oltre un’ora o la mancata consegna di un farmaco, come pure ci è capitato, non sono poca cosa, se parliamo di medicinali necessari: meglio tenerne conto.Sui siti provati (eccetto Glovo) si possono ordinare anche medicine su prescrizione, rimborsabili (ricetta Ssn) o meno (ricetta bianca)”.
Al momento, però – secondo l’associazione – il mondo del delivery dei farmaci sembra muoversi in un contesto normativo quantomeno poco definito. La legge del 2014 sulla vendita online dei medicinali, di per sé, vieterebbe la vendita dei farmaci con obbligo di ricetta tramite i siti delle farmacie; inoltre in una circolare del 2016 il ministero della Salute chiariva che la vendita online dei farmaci da banco è ammessa solo sui siti delle farmacie autorizzati (riconoscibili da un apposito logo) e non attraverso altri siti, app, marketplace, intermediari.
“Ma, allora, che cosa sta succedendo con l’home delivery, con cui – di fatto – si fanno arrivare a casa anche medicine su prescrizione e tramite siti diversi da quello della farmacia? Sembra che il discrimine stia nel fatto che la norma riguarda la vendita a distanza sul sito di e-commerce della farmacia e non le piattaforme per la consegna a domicilio, anche se – nel concreto – sempre di farsi arrivare a casa i medicinali si sta parlando. Nelle interviste ad Aifa e Federfarma riportate nell’articolo ci è stato confermato che il tema necessita di chiarimenti e che è stato richiesto un tavolo di confronto con il ministero della Salute: Altroconsumo invierà i risultati dell’inchiesta alle istituzioni offrendo il suo contributo alla discussione”.