Una posizione più che legittima quella espressa stamane da Confindustria, anche in virtù della sua stessa ragione d’essere: “Non possiamo più permetterci di perdere ancora tempo e dobbiamo focalizzarci su due obiettivi: riaprire le produzioni perché solo queste danno reddito e lavoro, e non certo lo Stato come padre che dispensa un favore, senza peraltro avere le risorse per farlo; ed evitare assolutamente la seconda ondata di contagio che ci porterebbe a nuove misure di chiusure che sarebbero drammatiche e devastanti“.
Ed è stato particolarmente pratico quanto illustrato davanti al Consiglio generale dal neo presidente designato, Carlo Bonomi, nello ‘scadenzare’ i futuri step per le aziende.
“La politica sembra smarrita, diamoci da fare”
Quindi il futuro capo di Viale dell’Astronomia per ovvi motivi, ha ragionato sull’immediatezza, per “raccogliere la sfida che si pone oggi non tra tre mesi”. Anche perché, ha rimarcato, “la strada di fare indebitare le imprese non sia la strada giusta considerati i tempi e le modalità di accesso alla liquidità previste”. Anzi, ha proseguito Bonomi, rivolgendosi alle imprese: ”Mettiamoci immediatamente in condizioni operative per affrontare con la massima chiarezza ed energia la sfida tremenda che è di fronte a noi: quella di continuare a portare la posizione di Confindustria su tutti i tavoli necessari rispetto ad una classe politica che mi sembra molto smarrita in questo momento e non ha idea della strada che deve percorrere questo Paese“.
“Sfruttiamola come occasione per cambiare”
Infine, l’imminente XXXImo presidente di Confindustria, nonostante la grave situazione ha voluto lanciare comunque un messaggio incoraggiante, per superare le difficilissime sfide che si profilano all’orizzonte: “Con l’epidemia del coronavirus, per l’economia italiana, che dopo 11 anni non aveva ancora raggiunto i livelli pre-crisi, si apre ora una tremenda voragine che arriva su un Paese strutturalmente debole. Ma con grande dedizione e passione civile, questa può essere anche una grande occasione per cambiare l’Italia“.
Max