Ormai è una guerra di nervi. Non soltanto quella che da settimane sta mettendo a dura prova la tenuta di questa fragile ed ‘accroccata’ maggioranza, che una volta riavute in mano le chiavi del Paese dai virologi, tornando alla politica ha dimostrato di non saper dove ‘sbattere la testa’, no, è la nostra pazienza. Il dove continuare ad essere ostaggi di un’incertezza per certi versi irritante, arrogante, dove tolti i divieti da legge marziale di contro non arriva nulla. Milioni di famiglie sono alla fame, le imprese sono agonizzanti, l’industria va a rotoli, e da Palazzo Chigi va avanti il ‘ritocchino’ alla panacea di tutti i mali: quel decreto aprile, poi divenuto maggio ed ora, tra un rinvio e l’altro, ribattezzato rilancio.
Il dl rilancio. Con incomprensibile ritardo il Cdm ieri sera ne prometteva il varo salvo poi, poco dopo le 23, aggiornarlo per oggi. Ed ora, stando almeno a quanto riferito da fonti interne a palazzo Chigi, si concretizza il rischio che forse potrebbe saltare anche quello di stasera.
In questi minuti è infatti ancora in corso una sorta di pre-consiglio ma, come previsto, i tanti nodi che giacciono allineati sul tavolo non riescono a dare un chiaro indirizzo agli interventi da attuare.
Ad irritare ancora di più è, a distanza di una settimana dalla ‘pantomima’ del trovato accordo, l’assoluta disparità di vedute rispetto alla regolarizzazione dei migranti, con il M5s pronto all’assalto con la baionetta.
Ed ancora, le norme sulla famiglia, il turismo e, altro ‘osservato speciale’ dei pentastellati, il tema delle ‘banche decotte’. Argomenti, temi, sui quali ancora ci si continua a confrontare nonostante un ritardo a dir poco pazzesco.
Per capire, al dunque, su cosa si è trovata una reale unità d’intenti? Qui la lista è comunque ancora vaga, salvo (sembrerebbe) la copertura sulle Cig, l’Irap ed altre poche altre cose. Considerando dunque l’entità di pagine che puntualmente vengono prodotte in occasione di ogni decreto e, al momento, l’esiguità dei temi realmente risolti, ecco perché sperare nel Cdm di stasera è quasi ‘osare’…
Max