Nonostante la situazione economica attuale non sia delle migliori, le famiglie italiane non hanno smesso di rivolgersi agli istituti di credito per contrarre dei prestiti destinati ai propri consumi e investimenti sulla casa.
Come vedremo dalla recente analisi dei dati, elaborati dal Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIF, emerge infatti un incremento del +11,8% degli italiani con un finanziamento in corso.
Se fino a 5 anni fa i maggiorenni residenti in Italia che avevano un credito attivo erano solo il 38,1%, oggi sono più della metà, con una crescita costante che non accenna a fermarsi. Se da una parte la causa di quest’ultimo aumento può essere parzialmente connessa all’inflazione che ha obbligato molte famiglie a prendere in prestito del denaro per sostenere le proprie spese, dall’altra si tratta di un trend che, come dicevamo, è in corso da molti anni.
Come si legge nella relazione, è merito soprattutto dei prestiti finalizzati, che rappresentano oltre la metà del totale e che sono in continua crescita, mentre la quota dei prestiti personali cresce leggermente (dal 29,2% del primo semestre del 2022 al 29,4% di oggi) e quella dei mutui continua a scendere, arrivando al 19,3%.
Insomma, gli italiani utilizzano sempre di più il credito per acquistare elettrodomestici, oggetti di tecnologia, auto e via dicendo, anche grazie a formule particolarmente attraenti e disponibili anche sui piccoli importi, soprattutto nel mondo degli e-commerce.
La rata mensile media rimborsata dalle famiglie italiane per mutui e prestiti di vario tipo è oggi di 322 €, con un aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Cresce anche l’esposizione media residua, oggi a 34.875 €, in aumento del 9,3%. In questo caso la responsabilità può essere attribuita, almeno in parte, alla crescita dei tassi di interesse sui mutui che ha messo in difficoltà tante famiglie.
In vetta alla classifica delle regioni che ricorrono di più al credito troviamo la Valle d’Aosta, con il 61,7% dei residenti con un credito attivo. Seguono la Toscana (57,8%), il Lazio (56,1%) e la Sardegna (54,6%).
Le regioni in cui i cittadini sostengono le rate più elevate sono invece il Trentino Alto-Adige, la Lombardia e il Veneto, tutte regioni in cui la percentuale di mutui è particolarmente importante.
La fascia di età che ha maggiori probabilità di avere un credito attivo è quella dai 41 ai 50 anni, dove il credito riguarda ben 3 persone su 4.
Se il rischio di credito è di poco superiore all’1% dei crediti totali, ed è quindi basso, risulta però in crescita rispetto agli anni scorsi, com’era prevedibile viste le difficoltà economiche di tante famiglie e l’innalzamento dei tassi di interesse.
Max