Strano, ma vero: e no, non è una fake news. Come ormai divenuto piuttosto noto tra gli esperti del settore, Facebook pagherà per venire a conoscenza degli usi e delle abitudini dei clienti in relazione agli smartphone.
In poche parole l’azienda del grande social network pagherà per conoscere le attitudini e le indicazioni personali dei clienti sul loro modo di interagire con i dispositivi smart nella quotidianità ma, occhio, niente violazione della privacy. Facebook ti paga, certo, e vuole sapere come usi lo smartphone, ma non si tratta di abuso della riservatezza.
Facebook paga per sapere come usi lo smartphone: raccoglie news ma rispetta la privacy
Si chiama “Study from Facebook“, ed è una procedura, garantisce Facebook, che rispetta in modo assoluto la privacy: “Non raccoglie informazioni su credenziali e password, né dà accesso ai messaggi o ai siti web visitati”.
Chiaramente tutto questo serve per ricerche di mercato e, ovvio, vengono reclutati solo maggiorenni. “Study from Facebook” è una l’app che pagherà gli utenti vogliosi di condividere con il social i dati relativi al proprio uso delle applicazioni sugli smartphone.
Stando a quanto garantisce la grande azienda di Mark Zuckerberg, la app non esercita alcun abuso sulla privacy. Non intacca credenziali e password, non visualizza messaggi o foto o siti web visitati: inoltre, tutti i dati raccolti non saranno venduti a terzi.
Mark Zuckerberg continua a rivoluzionare il modo di considerare i social e la loro interazione con la realtà. In questo caso, remunerando chi condivide abitudini e prassi ‘smart’.
“Abbiamo capito che le aspettative delle persone quando si iscrivono per partecipare alle ricerche di mercato sono cambiate, e abbiamo creato questa app per soddisfarle. Offriamo trasparenza, ricompensiamo tutti i partecipanti e conserviamo le informazioni personali al sicuro”, ha detto tramite un post il product manager Sagee Ben-Zedeff.
Facebook dunque ti paga per sapere come usi lo smartphone. L’azienda è interessata in pratica a monitorare il tipo di applicazioni che, al di fuori di Facebook, sono usate, e per quanto tempo, da un numero e una tipologia variegata di maggiorenni.
Chi vuole aderire al deve avere un account Paypal per ottenere il compenso e un dispositivo Android per far girare l’app.
Già a gennaio Facebook aveva sperimentato due app del genere. L’ultima, Facebook Research, è stata sospesa in quanto sottoscritta da minorenni, e perchè, pare, violasse le linee guida di Apple.